Bielorussia, Lukashenko all'esercito: "Prendete misure più rigorose"

Alexander Lukashenko parla con gli ufficiali di alto rango, in una visita durante un'esercitazione militare vicino a Grodno
Alexander Lukashenko parla con gli ufficiali di alto rango, in una visita durante un'esercitazione militare vicino a Grodno Diritti d'autore Andrei Stasevich/BelTA Pool Photo via AP
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Di Cristiano TassinariCinzia Rizzi Agenzie:  AP
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Intanto proseguono le proteste in Bielorussia; centinaia di donne hanno formato una catena umana nella capitale Minsk

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"Prendete misure più rigorose". Questo ha ordinato Alexander Lukashenko al ministro della Difesa bielorusso, durante un'ispezione alle unità militari di Grodno, vicino al confine polacco. Una mossa, quella del Presidente, volta a "proteggere l'integrità territoriale del Paese", alla luce delle proteste scoppiate dopo la sua contestata vittoria alle elezioni del 9 agosto.

Poco prima il Capo di Stato aveva puntato il dito contro i Paesi occidentali, responsabili - secondo lui - delle proteste. "Quello che vogliono fare gli Stati occidentali lo si evince dalle loro dichiarazioni che sono pubbliche", ha detto "l'ultimo dittatore d'Europa". "Questo è un intervento diretto. Si tratta di sponsorizzare l'opposizione e spingerci a tenere colloqui in seno all'OSCE (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa)".

Catene umane contro la repressione della polizia

Questo sabato, centinaia di donne hanno formato una catena umana nella capitale Minsk, per protestare contro la repressione della polizia che, solo nei primi 4 giorni di manifestazioni, ha arrestato circa 7.000 persone, ferendone centinaia con proiettili di gomma, granate stordenti e bastoni. Almeno tre manifestanti sono morti.

"Non posso restare indifferente su ciò che sta succedendo nel nostro Paese", spiega una manifestante. "Il mio cuore soffre per quelle persone che sono state picchiate, molestate e minacciate, che hanno sofferto e sono morte. Non posso assistere a tutto ciò nell'indifferenza. Voglio vivere in un Paese diverso. Voglio vivere sotto un nuovo presidente".

AP Photo/Evgeniy Maloletka
La catena umana delle donne a Minsk. Nel cartellone si legge: "Non voglio che i miei bambini vivano in Corea del Nord"AP Photo/Evgeniy Maloletka

Alla vigilia, un'altra catena umana si era tenuta in uno dei luoghi tragici della storia bielorussa: la foresta di Kurapaty, alla periferia di Minsk, dove avvennero migliaia esecuzioni di massa, durante le "grandi purghe" ordinate da Stalin.

E' qui che molti giovani, ma non solo, si sono radunati per riflettere sul presente (e sul futuro) del loro Paese. Renata Barnovitskaya è una studentessa e dice: "Sono qui per pregare per le persone che ora sono nel carcere di Okrestino, per coloro che sono usciti e per coloro che hanno subito molte feriti dalla polizia. È molto difficile capire che una cosa del genere sia accaduta negli anni '30-40 e stia accadendo anche ora. Spero solo che questa sia l'ultima volta nella storia della Bielorussia".

Screenshot AP Photo
"Spero che sia l'ultima volta che accade una repressione del genere in Bielorussia".Screenshot AP Photo

L'opposizione non si ferma e gli avvertimenti di Lukashenko

E' il quattordicesimo giorno di proteste post-elettorali in Bielorussia. Gli automobilisti hanno suonato il clacson e hanno rallentato per bloccare il traffico. in solidarietà con i manifestanti.

I seguaci, ormai tanti, dell'opposizione, sventolando le vecchie bandiere biancorosse della bielorussia, chiedono le dimissioni di Lukashenko, colpevole - secondo loro - di brogli elettorali alle recenti elezioni. Ma lui va avanti: avvia procedimenti giudiziari contro gli attivisti e non fa entrare in Bielorussia i giornalisti stranieri.

Lukashenko, in visita ad una fattoria di stato, è però apparso nervoso.

"Dio non voglia che il paese cada in mano a questa gente, non avrete più il lavoro e poi mi chiederete di tornare.
Io non sono eterno alla guida del paese, ma so meglio di voi quello che accadrà se io me ne andassi.
Sapete cosa succederà quando quelli arriveranno? Si prenderanno tutte le vostre cose.
Che ne sarà di voi? E dei vostri figli?"
Alexander Lukashenko
65 anni, presidente della Bielorussia

Contro gli USA e contro l'Europa

Lukashenko, peraltro, ha trovato i responsabili delle proteste di piazze.
"Gli Stati Uniti stanno pianificando e dirigendo tutto, e gli europei stanno facendo il loro gioco", ha detto.

"Dovrebbero prima occuparsi dei loro affari", ha aggiunto Lukashenko.

Gli Stati Uniti, giovedì scorso, hanno definito le elezioni presidenziali bielorusse del 9 agosto come "non libere" e hanno esortato le autorità ad avviare un dialogo con l'opposizione.

I leader dell'Unione Europea, guidati da Charles Michel, presidente del Consiglio Europeo, stanno preparando sanzioni contro la Bielorussia.

Mentre la capitale sembra abbandonarlo al suo destino, altre città - come Brest - e le zone rurali del paese continuano a garantire a Lukashenko un forte sostegno popolare.

AP Photo
La catena di solidarietà dell'opposizione per le strade di Minsk.AP Photo

Scioperi (e arresti) nelle fabbriche

Il ministero degli Interni bielorusso ha informato che Yevgeny Bokhvalov, che ha organizzato uno sciopero nell'enorme stabilimento automobilistico di Minsk, è stato arrestato, ma non ha fornito ulteriori dettagli. Gli operai della fabbrica di autocarri pesanti sono in sciopero da lunedì per spingere Lukashenko alle dimissioni, così come gli operai di molti altri stabilimenti industriali in tutto il paese.

Il comitato di sciopero della gigantesca fabbrica di potassio Belaruskali di Soligorsk ha fatto sapere che gli agenti dell'agenzia di sicurezza dello stato hanno arrestato uno degli organizzatori della manifestazione, Dmitry Kudelevich, ma che è riuscito a fuggire attraverso una finestra di un gabinetto ed è fuggito nella vicina Ucraina.

"Lukashenko teme soprattutto la protesta degli operai, quindi cerca di spaventare gli organizzatori dello sciopero e di fermare gli scioperi", ha dichiarato Sergei Dylevsky, il leader del comitato organizzatore dello sciopero presso la fabbrica di trattori "Minsk Tractor Plant".

Dylevsky, membro del Consiglio di coordinamento dell'opposizione, è stato convocato per un interrogatorio insieme a un altro degli organizzatori degli scioperi, l'avvocato Maxim Znak.

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"Anche se ci arrestano, questo non fermerà le proteste e non farà apparire Lukashenko legittimo", ha aggiunto Dylevsky.

Sergei Grits/Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved.
Sergei Dylevsky, organizzatore degli scioperi alla "Minsk Tractor Plant".Sergei Grits/Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved.

Svetlana Tikhanouskaya vuole nuove elezioni

Svetlana Tikhanouskaya, la principale sfidante di Lukashenko e moglie del blogger dell'opposizione Sergei Tikhanousky, è in carcere da maggio, ha esortato gli operai a continuare lo sciopero.

La Tiikhanouskaya, che ha lasciato la Bielorussia ed è fuggita in Lituania dopo aver contestato i risultati elettorali che le hanno assegnato solo il 10% dei voti, è intervenuta venerdì in una video-conferenza stampa a Vilnius, chiedendo nuove elezioni.

Proprio ieri il suo avvocato ha presentato un appello formale alla Corte suprema bielorussa per cercare di far annullare il voto del 9 agosto.

"Si devono tenere nuove elezioni eque, libere e trasparenti", ha detto Svetlana Tikhanouskaya.
"Il popolo bielorusso si è svegliato e non vuole più vivere nella paura e nella menzogna".

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Mindaugas Kulbis/Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved.
Da Vilnius, Svetlana Tikhanouskaya prova a tornare a sorridere.Mindaugas Kulbis/Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved.
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