Aeroporti francesi sotto test. E da un infettivologo francese: "Giovani contagiatevi per immunità"

Per far fronte all’aumento dei contagi, in Francia, sono entrati in vigore controlli più severi negli aeroporti di Parigi. Tra le norme previste anche test Covid-19 per i viaggiatori provenienti dai 16 paesi ad alto rischio.
Nella black list dell’Eliseo, in fatto di diffusione del virus, ci sono tra gli altri, Stati Uniti, Sudafrica, Algeria, Brasile, India, Israele, Madagascar, Perù, Serbia e Turchia. Nella giornata di sabato, sono sbarcati in tutto 2.600 passeggeri da questi paesi, 556 le persone sottoposte a tampone.
TEST COVID NEGLI SCALI FRANCESI PER FERMARE IL CONTAGIO
"Questo è solo un elenco limitato di paesi in cui si ritiene che il virus circoli parecchio", ha sottolineato Nicolas Péju, Vice-direttore dell'ARS Île-de-France. "Le persone che arrivano da questi posti devono avere un test negativo fatto negli ultimi tre giorni. Questa normativa non riguarda tutti i viaggiatori, perché i confini con questi paesi sono ancora chiusi. Quindi, riguarda soprattutto i cittadini francesi che hanno il diritto di tornare in Francia, ma anche per coloro che hanno un motivo valido per viaggiare. "
COSA PREVEDE IL TEST
Al loro arrivo, i passeggeri devono presentare "la prova del risultato di un test negativo effettuato meno di 72 ore prima della partenza". Altrimenti vengono testati in un'area apposita dello scalo Charles de Gaulle.
In attesa del risultato, devono restare in isolamento. Se il test sarà negativo, potranno continuare a viaggiare sul territorio. In caso il tampone risultasse positivo, scatta l’allerta dei servizi sanitari francesi alla ricerca di tutti i contatti dei contagiati.
AUMENTO DI CONTAGI PER MOVIDA ED "EFFETTO VACANZE"
In Francia nelle ultime settimane i casi sono aumentati notevolmente. Sabato 1 agosto, per il terzo giorno consecutivo il Paese ha registrato oltre 1.300 nuovi positivi. Un fenomeno che la stampa francese ha definito "effetto vacanze". Sono stati individuati 15 nuovi focolai per un totale di 157 sotto osservazione. Secondo le autorità sanitarie francesi il 21% di questi focolai sono stati causati dal ricongiungimento delle famiglie per le vacanze e da "assembramenti pubblici o privati", come feste e movida.
Per prevenire una seconda ondata, in molte città sono state introdotte norme più rigide, come l'uso obbligatorio della mascherina nei luoghi pubblici. Da Parigi a Lione. E da questo lunedì anche nelle 60 città del dipartimento della Mayenne, una delle zone più colpite dal coronavirus.
Intanto Eric Caumes, del più importante ospedale parigino, propone: niente mascherine per i giovani. Il Professore punta all'immunità di gregge per i ragazzi che potrebbero infettarsi durante l'estate. Evitando però contatti con genitori e nonni e arrivando alla riapertura delle scuole già immunizzati. Una proposta-provocazione che, tuttavia, fa discutere.