Dal Vietnam alla morte di Floyd: Spike Lee a tutto campo, dal cinema alle proteste contro la violenza razziale
La retorica dell'appartenenza vede nella guerra il collante di popoli divisi. In Vietnam il 40% almeno dei soldati era di origine afroamericana: uomini di trincea, carne da cannone, nella realtà.
Le vicende di fantasia di 4 di loro, sopravvissuti alla mattanza, è al centro del nuovo film di Spike Lee "DA 5 Bloods" - Come Fratelli ".
Dal regista, da sempre impegnato sul tema delle relazioni interrazziali, il commento sulle proteste per la morte di George Floyd: "Ciò che è illuminante per me, e gioioso per me, è vedere le nostre sorelle e i nostri fratelli bianchi unirsi alle loro sorelle e fratelli neri; in molti casi, vederli marciare dove non ci sono neppure persone di colore a manifestare. Stavo guardando una lista e mi sono detto: "C'è anche Salt Lake City? Damn!"
Nel tweet: "@SpikeLeeJoint si apre sulla sua lotta per l'uguaglianza razziale in mezzo alle proteste in corso in onore di #GeorgeFloyd".
Una delle star del film, Delroy Lindo, ha detto di credere che Black Lives Matter, movimento globale contro la violenza razzista, sia guidato dai giovani, a cominciare dall'adolescente che ha filmato con il suo smartphone, e diffuso in Rete, la morte di Floyd.
"Nessuno di noi saprebbe di George Floyd se non fosse stato per questa giovane diciassettenne - dice Lindo - è una cosa profonda. Non solo ha 17 anni, ma ha mantenuto la sua posizione. Ha mantenuto la sua posizione e ha continuato a fare quello che doveva fare".
Da 5 Bloods - Come fratelli sarà disponibile sulla piattaforma di Netflix dal 12 giugno 2020: un film che rivive le atmosfere anni '60 con il formato dell'incipit in 4:3.
Un racconto intenso dell'epica di una sconfitta, vista con gli occhi di chi più l'ha subita.