Presidenziali USA: e se covid-19 ci mette lo zampino?

All'indomani dell'abbandono di Bernie Sanders dall'arena delle prossime presidenziali statunitensi, Donald Trump e l'ormai certo sfidante, Joe Biden, la convention democratica e la sua nomination a questo punto diventa solo una formalità.
E entrambi sanno che il terreno di scontro sarà inevitabilmente quello segnato da covid-19: sarà quind un terreno fluido dove tutti gli scenari resteranno aperti fino alla fine.
Di fronte all'ultimo sondaggio commissionato da Cnn che vede l'inquilino della Casa Bianca quasi in croce, il 55% degli intervistati giudica negativamente l'operato dell'amministrazione, Trump decide di distrarre l'attenzione bersagliando nuovamente l'Oms, Organizzazione mondiale della sanità, colpevole secondo Trump di avere fornito delle disposizioni che a volte si sono rivelate errate.
Ed è tornato sul cavallo di battaglia di sempre, i confini, questa volta quelli con la Cina, ho respinto il consiglio dell'Oms di tenere aperti i confini con la Cina, qualche tempo fa. Perché hanno dato una raccomandazione così sbagliata". E a detta sua, l'Oms si è schiacciata sulla Cina: "Per qualche ragione, nonostante sia finanziata in gran parte dagli Stati Uniti, è filocinese. Controlleremo attentamente", dice Trump.
Mentre Joe Biden che adesso dovrà scegliere il suo vice dice: Una vera leadershio ci avrebbe evitato tanto dolore, che è l'altra faccia di questa crisi.
Difficile proiettarsi sell'arena elettorale in una situazione resa esplosiva dall'epidemia: mercoledì 8 aprile oltreatlantico i morti per coronavirus erano 14.262, i casi erano 419.975. In un giorno record di vittime a New York: con +779 morti.