Covid-19, aiuti alimentari: i 400 milioni della discordia

Covid-19, aiuti alimentari: i 400 milioni della discordia
Diritti d'autore AFP
Di Gioia Salvatori
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

Il timore è che, nonostante le procedure d'urgenza, i buoni pasto arrivino troppo tardi e nel frattempo la criminalità organizzata ne approfitti per fomentare le tensioni già esistenti

PUBBLICITÀ

I sindaci d'Italia avranno a disposizione 400 milioni di buoni spesa da distribuire alle famiglie bisognose, lo stabilisce un'ordinanza della protezione civile che si aggiunge al decreto governativo che stanzia 4,3 miliardi del fondo di solidarietà. Dei 400 milioni 15 milioni vanno a Roma, 7.6 a Napoli, 5.1 a Palermo; la cifra per ogni comune è stata stabilita in base a popolazione e al reddito procapite, tra le proteste dei sindaci che, soprattutto al nord, vorrebbero di più. I sindaci veneti hanno alzato con forza la voce.

I buoni, salvo sorprese, potrebbero essere disponibili in 24 ore ma certo ci vorrà del tempo per individuare le famiglie bisognose. I comuni potranno acquistarli immediatamente con procedure straordinarie che superano la gara d'appalto. La somma di 400 euro prevede di tamponare l'emergenza alimentare di due settimane, poi arriveranno altri strumenti, ha annunciato il governo. 

Assalto al Lidl, indaga la DDA

Mentre sono sempre di più le famiglie senza entrate a causa del coronavirus, il sud diventa una bomba a orologeria. Il problema riguarda principalmente liberi professionisti, partite IVA, lavoratori autonomi di ogni categoria ma anche, e sopratutto, chi già aveva difficoltà economiche lavorando saltuariamente e a nero.  

Alcuni sindaci, come il sindaco di Napoli Giuseppe de Magistris, fanno notare che la criminalità organizzata è più veloce di tutti "Arriva in tre ore", lo Stato ci mette molto di più. Insomma chi ha liquidità ora può fare il bello e cattivo tempo.

 A Palermo, forse, la criminalità organizzata ha già messo mani e piedi nella crisi coronavirus. E' direttamente la dda (direzione distrettuale antimafia)che indaga sulla spesa proletaria a un Lidl del capoluogo siciliano della scorsa settimana, e certi inviti alla rivolta circolati in rete.

Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando ha esortato a denunciare gli "sciacalli della mafia" che potrebbero aver orchestrato tutto, "quella mafia dal volto apparentemente caritatevole che mira solo a controllare il territorio". 

La situazione è molto pesante. Perché dietro le minacce echeggiate via social si annidano gli sciacalli mafiosi pronti a sfruttare la disperazione dei nuovi poveri da coronavirus. E perché quelli del governo sono finora annunci-boomerang che scaricano il disagio sui sindaci senza risolverlo
Leoluca Orlando
Sindaco di Palermo
Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Eurogruppo, è stallo su risposta a crisi innescata da Coronavirus

Italia: cosa prevede la nuova patente a punti per la sicurezza sul lavoro

Emilia Romagna: Cdm approva il "decreto maltempo", due miliardi per aiutare le zone alluvionate