Polacchi LGBT in posa davanti ai comuni che vogliono mettere al bando la comunità gay

Polacchi LGBT in posa davanti ai comuni che vogliono mettere al bando la comunità gay
Diritti d'autore Bart Staszewski con un cartello "Zona libera da LGBT" creato per la sua campagna - Copyright Bart StaszewskiStefaniak
Diritti d'autore Bart Staszewski con un cartello "Zona libera da LGBT" creato per la sua campagna - Copyright Bart Staszewski
Di Alice Tidey
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L'anno scorso, 80 comuni polacchi si sono dichiarati liberi da quella che definiscono "ideologia LGBTI". Queste foto mostrano il vero volto di queste persone, ferite nell'animo dall'intolleranza conservatore.

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Un attivista per i diritti gay ha pubblicato una serie fotografica in cui persone omosessuali sono ritratte in posa di fronte ai comuni polacchi dichiaratisi "liberi da persone LGBT".

Bart Staszewski ha affermato di voler mostrare il vero volto di chi è colpito dalla repressione dei diritti degli omosessuali in Polonia. Il suo tweet è stato ripreso dall'eurodeputato liberale Guy Verhofstadt, che ha invitato Bruxelles ad agire immediatamente contro le autorità polacche.

L'anno scorso, 80 comuni polacchi si sono dichiarati liberi da quella che definiscono "ideologia LGBTI", impegnandosi a non incoraggiare la tolleranza nei confronti delle persone gay. Prima delle elezioni parlamentari di ottobre, il partito al governo, Diritto e Giustizia (PiS), ha lanciato una campagna contro i diritti delle persone LGBT.

"Voglio mostrare quel mostro contro cui i politici stanno combattendo: non siamo un essere astratto, un'ideologia, ma persone in carne e ossa che devono vivere in questi luoghi", ha scritto Staszewski in un comunicato.

Bart Staszewski

"Sono persone comuni, con vite ordinarie, ma vengono percepite dal governo locale come una minaccia - forse dopo questo progetto, le guarderanno in modo diverso", ha aggiunto. "Una cosa del genere non dovrebbe essere accettata nell'UE".

L'attivista ha accolto con favore la risoluzione europea del mese scorso in cui gli eurodeputati hanno condannato quei comuni che si dichiarano liberi dall'ideologia LGBT.

La risoluzione invitava anche la Commissione "a monitorare come vengono utilizzati tutti i finanziamenti UE, così da ricordare alle parti interessate il loro impegno a favore della non discriminazione: tali fondi non devono essere utilizzati per scopi discriminatori".

"Queste LGBTI free zone, create dai consigli locali, non dovrebbero mai essere accettate nella UE", ha dichiarato Staszewski a Euronews.

Bart Staszewski

"La tolleranza e l'accettazione sono valori europei che alcuni politici in Polonia non comprendono. Credo fermamente che la gente, qui in Polonia, sia molto più tollerante dei nostri politici".

L'eurodeputato Guy Verhofstadt ha scritto su Twitter che la campagna fotografica di Staszewski "mi fa rivoltare lo stomaco", esortando la "Commissione europea ad agire immediatamente contro queste pratiche disgustose".

Bart Staszewski

La Polonia è uno dei sei paesi UE - assieme a Bulgaria, Lettonia, Lituania, Romania e Slovacchia - a non riconoscere le unioni civili tra persone dello stesso sesso. Non solo: i discorsi di odio contro le persone LGBT non sono puniti dalla legge. Attacchi contro la comunità LGBT non sono rari.

L'arcivescovo di Cracovia ha messo in guardia contro la "peste arcobaleno" durante un discorso tenutosi ad agosto, in occasione del 75° anniversario della Rivolta di Varsavia. Un mese prima, un sito web settimanale conservatore aveva annunciato che avrebbe distribuito gli adesivi LGBT free-zone.

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