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Ue verso l’autosufficienza nella difesa: presentata la roadmap per la sicurezza europea

Soldati svedesi partecipano a un'esercitazione con truppe di diversi membri europei della NATO in Groenlandia, 17 settembre 2025.
Soldati svedesi partecipano a un'esercitazione con truppe di diversi membri europei della NATO in Groenlandia, 17 settembre 2025. Diritti d'autore  AP Photo/Ebrahim Noroozi
Diritti d'autore AP Photo/Ebrahim Noroozi
Di Alice Tidey
Pubblicato il
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La Commissione europea svela un piano per rafforzare l’autonomia strategica dell’Ue in materia di difesa entro il 2030, con progetti chiave su droni, scudi aerei e industria

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La Commissione europea ha presentato una nuova tabella di marcia per la difesa che rappresenta un passo strategico verso una maggiore indipendenza dell’Unione europea nel campo della sicurezza.

Il documento, composto da sedici pagine e frutto di mesi di consultazioni con gli Stati membri, definisce obiettivi e scadenze per rendere l’Europa più pronta a difendersi entro la fine del decennio. La mossa arriva in un contesto di crescente instabilità geopolitica e di avvertimenti, da parte di diverse agenzie di intelligence, circa il rischio di nuove aggressioni da parte della Russia.

La tabella di marcia punta a dare concretezza a piani già discussi in precedenza, fissando tempistiche e priorità precise. Al centro vi sono quattro progetti faro considerati fondamentali per la sicurezza europea. Tra questi, la nuova iniziativa di difesa dai droni, ribattezzata “muro di droni”, che dovrà proteggere il fianco orientale dell’Unione e che si prevede sarà pienamente operativa entro il 2027.

A questa si affiancano lo Scudo aereo europeo, lo Scudo spaziale europeo e nuovi sistemi di sorveglianza avanzata. Il piano non fornisce ancora dettagli sui finanziamenti, ma prevede che tali questioni vengano affrontate in un secondo momento.

Istituzioni europee a Bruxelles, 28 ottobre 2019
Istituzioni europee a Bruxelles, 28 ottobre 2019 AP Photo

Il commissario europeo per la Difesa, Andrius Kubilius, ha sottolineato che l’obiettivo della roadmap è creare una reale autosufficienza nel settore.

Secondo Kubilius, l’autosufficienza significa saper produrre e finanziare internamente ciò che serve alla difesa europea, riducendo la dipendenza dall’estero e modernizzando la base industriale. Attualmente circa l’80 per cento delle forniture militari acquistate dagli Stati membri proviene da Paesi extra Ue, in gran parte dagli Stati Uniti.

La Commissione vuole invertire questa tendenza e incoraggiare gli Stati membri a coordinare i propri acquisti, ridurre i costi, colmare le lacune nelle capacità operative e rafforzare la produzione interna. Non si tratta, ha chiarito un funzionario, di costruire un apparato militare parallelo alla Nato: l’Alleanza resterà la struttura operativa in caso di conflitto, ma l’Europa deve essere in grado di garantire i propri mezzi e risorse.

Auto bruciate ed edifici residenziali danneggiati dopo un attacco russo a Zaporizhzhia, 5 ottobre, 2025
Auto bruciate ed edifici residenziali danneggiati dopo un attacco russo a Zaporizhzhia, 5 ottobre 2025 AP Photo

La questione della governance è delicata, soprattutto per quei Paesi dell’Unione che non fanno parte della Nato ma che potrebbero contribuire economicamente ai progetti strategici. Secondo un funzionario della Commissione, in caso di crisi l'Alleanza gestirebbe l’aspetto operativo, ma gli Stati membri non appartenenti all’Alleanza potrebbero comunque partecipare allo sforzo comune, in virtù del contributo dato alle capacità condivise.

Questo approccio mira a rafforzare la coesione interna e a preparare il blocco a scenari futuri in cui il supporto statunitense potrebbe ridursi, poiché Washington sta progressivamente orientando la propria strategia verso l’Indo-Pacifico.

Il piano della Commissione si inserisce in un ambito complesso, in cui la competenza resta saldamente nelle mani degli Stati membri. Bruxelles ha un ruolo di facilitatore industriale più che di attore politico diretto.

Alcuni governi hanno già espresso preoccupazioni su proposte come quella di introdurre revisioni annuali delle acquisizioni militari nazionali. La Svezia, in particolare, ha segnalato il rischio di oneri amministrativi aggiuntivi che potrebbero distogliere l’attenzione dalle priorità strategiche di difesa. Altri Paesi, però, stanno già aderendo a iniziative congiunte: gruppi di capacità si stanno formando in settori cruciali come difesa aerea, droni e controdroni, missilistica e artiglieria, con Paesi Bassi e Lettonia che assumono un ruolo di leadership in alcune di queste aree.

La roadmap è anche una risposta diretta al mutato scenario militare globale. La riduzione della presenza statunitense in Europa, le inefficienze emerse nella risposta alle recenti violazioni dello spazio aereo europeo e l’evoluzione delle guerre ibride richiedono un cambio di passo.

Kubilius ha riconosciuto che l’Unione è stata lenta a reagire a minacce emergenti, citando come esempio l’arrivo massiccio di droni nei cieli dell’Ucraina nel 2023. Per il commissario, l’Europa deve imparare a essere più agile e a prepararsi per le cosiddette “guerre di domani”, in cui la tecnologia giocherà un ruolo decisivo.

Un agente di polizia mostra la nuova unità di difesa con i droni a Mönchengladbach, 7 giugno, 2024
Un agente di polizia mostra la nuova unità di difesa a droni a Mönchengladbach, 7 giugno 2024 AP Photo

Il 23 ottobre i leader europei si riuniranno per discutere la nuova strategia in un vertice dedicato alla difesa. Nella bozza di conclusioni circolata a Bruxelles si sottolinea l’urgenza di rafforzare le capacità anti-drone e di accelerare lo sviluppo di risorse spaziali. L’iniziativa non rappresenta solo un piano militare, ma anche una svolta politica e industriale.

Per la Commissione, costruire capacità di difesa interne significa rafforzare la sovranità strategica europea, ridurre la dipendenza esterna e prepararsi a sfide che richiedono risposte rapide e coordinate.

Una soldatessa ucraina utilizza un drone da ricognizione nella regione di Donetsk, 6 settembre 2025.
Una soldatessa ucraina utilizza un drone da ricognizione nella regione di Donetsk, 6 settembre 2025. AP Photo

La nuova tabella di marcia è quindi il tentativo più concreto degli ultimi anni di costruire una difesa europea moderna, autonoma e credibile. Resta ora da vedere se gli Stati membri, spesso divisi su questi temi, riusciranno a trasformare questa visione in una realtà operativa.

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