Con la sinistra e l'estrema destra unite contro di lui, il premier appena rinominato Sébastien Lecornu ha dovuto affrontare il voto in aula giovedì.. "Momento storico", ha detto il premier che ha superato entrambe le mozioni di sfiducia
Non sono passate le due mozioni di sfiducia contro il governo Lecornu votate giovedì all'Assemblea Nazionale, presentate da La France Insoumise (LFi) e dal Rassemblement National (Rn).
La prima mozione di sfiducia a essere votata è stata quella di LFi, che non è stata approvata per 18 voti. Ne ha ricevuto 271 voti, sotto la maggioranza assoluta di 289 seggi richiesta.
Il successo della mozione dipendeva dal Partito socialista, che nei giorni scorsi aveva concordato però con il neonato esecutivo l'astensione in cambio della sospensione fino al 2028 della riforma delle pensioni voluta Macron, che ha gradualmente innalzato l'età pensionabile da 62 a 64 anni.
"Il Partito socialista porta una responsabilità storica, si sono alleati con i macroniani e hanno rotto il patto del Nuovo Fronte Popolare", è stato il commento dopo la bocciatura della deputata di LFi, Mathilde Panot. "Francesi, non vi rassegnate, questo governo cadrà, è illegittimo perché non rispetta il risultato delle urne", ha aggiunto Panot.
Respinta anche la mozione di sfiducia dell'estrema destra a Lecornu
Appena 5 deputati si sono uniti ai 139 dell'Rn sulla sfiducia che, come previsto, è stata battuta ampiamente con solo 144 voti a favore sui 289 necessari.
L'Rn ritiene di potere guadagnare seggi se si tornasse alle urne, sulla scia di quanto accaduto nel primo turno delle elezioni del giugno 2024, quando una vittoria della destra venne evitate solo dagli accordi di desistenza dei partiti di centrosinistra al ballottaggio di inizio luglio.
Si "attende il giorno dello scioglimento con crescente impazienza. Non vediamo l'ora di riportare le schede elettorali davanti al popolo francese", ha detto la leader del Rassemblement Marine Le Pen nel dibattito in aula giovedì mattina, una discussione molto tesa che ha visto il presidente della Camera Yaël Braun-Pivet a ripristinare ripetutamente l'ordine.
Le Pen e i i repubblicani di Éric Ciotti hanno presentato la mozione di censura poco dopo che Lecornu ha presentato il suo nuovo esecutivo domenica.
"Questo è ovviamente il momento della verità. Vogliamo l'ordine repubblicano con dibattiti in Assemblea Nazionale, o vogliamo il disordine?", ha risposto il primo ministro, "la storia, in ogni caso, giudicherà molto severamente queste manovre politiche in cui il podio dell'Assemblea Nazionale è stato confuso, in sostanza, con una piattaforma pubblicitaria".
Con la conferma dell'esecutivo Lecornu, il Parlamento francese dovrebbe passare a occuparsi del bilancio 2026, un test fondamentale per la seconda economia dell'Ue schiacciata da deficit e debito pubblico in crescita. La Commissione Finanze dovrebbe iniziare a lavorare lunedì, prima che la bozza arrivi in Parlamento entro la fine della prossima settimana.