Pedofilia: Il caso dello scrittore Gabriel Matzneff (che non l'ha mai nascosta)

Sotto la miccia mai spenta del caso Weinstein, a fine 2019 emerge un nuovo affaire, questa volta oltralpe. Lo scrittore francese, Gabriel Matzneff, oggi 83enne, viene pubblicamente denunciato da una delle sue vittime in un libro, quello di Vanessa Springora, direttrice delle edizioni Juilliard che ne scrive nell'opera edita da Grasset, Il Consenso, dove riferisce della sua esperienza con l'autore quando 14enne. Un'opera che cerca soprattutto di decostruire il discorso di rivendicazione della pedofilia da sempre espresso dall'autore e di tutti i pedofili in generale.
Ma è un caso anomalo questo, con dinamiche differenti da quelle più note che hanno riguardato il produttore holliwoodiano (che comunque ha influenzato anche i casi europei), visto che Matzneff non ha mai nascosto il suo amore e la sua ossessione per ragazzi e ragazze, bambini e bambine dall'età delicata, che va dagli 8 ai 16 anni, di cui ha fatto abuso anche in Thailandia scrivendone dettagliatamente nei suoi apprezzati e premiati romanzi, che la critica d'oltralpe non ha mai messo sotto accusa. La pedoflilia come modus vivendi e scribendi insomma.
E oggi l'intellighentia francese, almeno in parte, esprime il suo mea culpa attraverso le parole del direttore di Libération, Laurent Joffrin, che pur malamente giustificando la negligenza mostrata nel corso degli anni dal giornale verso l'autore - di cui hanno spesso pubblicato gli scritti - con il clima del '68 (punto di riferimento del quotidiano) scrive anche della colpa di aver trascurato la sofferenza psicologica e il danno a lungo termine, che questa "liberazione" potrebbe causare come nel caso della scrittrice. La legge, sottolinea poi Joffrin, oggi è tutta dalla parte dei minorenni sul cui corpo non è possibile esercitare alcun potere.
Matzneff ha risposto da par suo derubricando le accuse ad attacchi indegni e rivendicando ancora una volta i suoi atti come atti d'amore.