Naufragio a Lampedusa: possibili altre vittime

Naufragio a Lampedusa: possibili altre vittime
Di Euronews
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Erano a bordo dell'imbarcazione naufragata ieri sera a meno di un miglio dalla costa. Intanto Open Arms e Aita Mari restano in attesa di un porto di sbarco

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Il barcone, di 10 metri, che si è rovesciato a causa delle onde altissime, ad un miglio da Lampedusa questo sabato, era partito dalla Libia con 170 persone a bordo e non 149 e forse le vittime- finora 5 accertate- potrebbero essere di più. La storia sempre in corso della tragedia dei migranti è anche quella dello scempio sulle cifre.

I superstiti del naufragio restano comunque 149, tra loro 13 donne e 3 bambini.

Le ricerche non possono continuare finché non si calma il mare che ha impedito alle motovedette di uscire dal porto finora.

Intanto la procura di Agrigento ha aperto un fascicolo d'inchiesta per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, naufragio e omicidio colposo plurimo.

Tre corpi sono stati recuperati in mare, altri due a terra dal personale della Guardia di Finanza. Le ricerche degli altri dispersi - una ventina stando alle testimonianze dei superstiti - vanno avanti.

Leggi anche |Più guardie, motoscafi e un'agenzia delle frontiere: come Mitsotakis vuole gestire l'immigrazione

La barca in difficoltà era stata avvistata da un cittadino nel tardo pomeriggio. Immediato l'intervento delle motovedette della Guardia Costiera, che hanno messo in salvo 149 persone, tra cui 13 donne e 3 bambini. Dopo lo sbarco i migranti sono stati spostati nelle strutture di accoglienza sull'isola.

Intanto a diverse miglia di distanza da Lampedusa la Open Arms resta in attesa di istruzioni. A bordo al momento ci sono 62 dei 73 migranti salvati mercoledì notte dalla nave della ong spagnola al largo della Libia.

Undici sono stati fatti sbarcare questo pomeriggio davanti alle coste di Augusta: tra questi i bambini con le famiglie e i feriti per ustioni e armi da fuoco e altri casi medici.

"Siamo in mezzo a un temporale con onde alte fino a 3 metri - ha detto il capo missione della Open Arms Riccardo Gatti -. Abbiamo chiesto più volte un porto di sbarco, sia all'Italia, che è il porto sicuro più vicino, sia a Malta, ma non abbiamo ancora ricevuto nessuna risposta".

In mare al largo della Sicilia c'è anche l'imbarcazione di un'altra ong spagnola, la Aita Mari, con a bordo 78 persone.

In un'intervista a 'Mezz'ora in più' il ministro dell'Intero Luciana Lamorgese ha detto che le due navi "hanno chiesto il porto all'Italia e presumibilmente lo avranno. Abbiamo dato il via libera ieri sera alla Ocean Viking e ora ci sono queste due navi".

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