La milizia della Repubblica popolare di Donetsk e le truppe ucraine lasciano il fronte. Si va verso la pace?
Le truppe ucraine e i sepratisti filo-russi hanno iniziato questo sabato la ritirata dal fronte, in un settore chiave nel Donbass, in quello che molti sperano sia un preludio per la pace tanto attesa nella regione. Ad annunciare il ritiro delle truppe, tra i villaggi di Petriv'ka e Bohdanivska, è stato un alto ufficiale dell'esercito ucraino, Bohdan Bondar.
L'inviato della Russia al gruppo di contatto sul processi di pace ucraino, Boris Gryzlov ha fatto sapere che "Mosca accoglie con favore il disimpegno delle forze ucraine e della Repubblica popolare di Donetsk (DPR)".
Un ulteriore passo verso la pace
Non è la prima volta che le due parti ritirano le proprie truppe dal fronte, sotto la sorveglianza della missione di monitoraggio dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE). Il disimpegno è già avvenuto in due sezioni, fuori dal villaggio di Stanytsia Luhanska e vicino alla città di Zolotoe, nella regione di Luhansk.
Dalla sua elezione a presidente ucraino, Volodymyr Zelensky ha provato a riaprire il processo negoziale di Minsk, nel Formato Normandia, con i filo-russi, attraverso la mediazione di Mosca. E il disimpegno delle forze è una delle condizioni chiave per tenere il vertice, tra i leader di Francia, Germania, Ucraina e Russia.
Il conflitto in Ucraina orientale, iniziato nell'aprile 2014, un mese dopo l'annessione alla Russia della Crimea, ha fatto circa 13000 vittime, sia civili che militari. Ucraini e mondo occidentalë accusano il Cremlino di sostenere finanziariamente e militarmente i separatisti della DPR e di fatto di controllare l'area, cosa che Mosca nega.