Zelensky e Putin cercheranno di raggiungere un accordo per porre fine alla guerra nelle regioni orientali dell'Ucraina
Zelensky e Putin cercheranno di raggiungere un accordo per porre fine alla guerra nelle regioni orientali dell'Ucraina.
I Presidenti dei due Paesi si incontreranno per la prima volta a Parigi: allo studio un compromesso che potrebbe ratificare un cessate il fuoco e concordare uno scambio di prigionieri.
Tuttavia, gli analisti rimangono scettici sul raggiungimento di qualcosa di più profondo.
"Bene, è un incontro importante perché è il primo in tre anni, è il primo faccia a faccia tra i due - dice l'analista politica AMANDA PAUL - ma non siamo troppo ottimisti: penso sia chiaro che la maggior parte della gente creda che non ci sarà un grande passo avanti in quest'incontro".
L'Unione europea rimane ferma sulle sue posizioni.
"Non so che cosa i negoziati produrranno - dice JOSEP BORRELL, Alto Rappresentante dell'Unione europea - ma dal mio punto di vista è molto chiaro che con la Russia occorre mantenere la politica delle sanzioni, fintanto che non ci sono progressi, e per il momento non ce ne sono".
Il Presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha poco margine di manovra, pressato dal popolo, per il quale ha già fatto un'enorme concessione ritirando alcune truppe dal fronte.
Da parte sua, Vladimir Putin, non sembra avere incentivi per sbrogliare l'intricata matassa, sebbene la Francia mandi segnali per reimpostare le relazioni con Mosca.
Anche Papa Francesco dedica un pensiero alla situazione ucraina: "A Parigi si svolgerà un incontro dei Presidenti di Ucraina, Russia e Francia e della Cancelliera tedesca, per cercare soluzioni al doloroso conflitto in corso ormai da anni nell'Ucraina orientale, lì ci vuole la pace: speriamo che tale iniziativa di dialogo politico contribuisca a portare frutti di pace a quel territorio e alla sua popolazione".
Il punto più importante di questi negoziati, però, sarà fissare le condizioni per le elezioni nell'area del Donbass.
L'Ucraina vorrebbe dapprima recuperare il controllo dei confini, come concordato durante i negoziati di Minsk, e questa appare davvero come una missione impossibile.