Germania: si allarga la polemica sull'emergenza nazismo a Dresda. Minacce di morte nei confronti di due esponenti di primo piano dei Verdi, l'Osservatore Romano parla di una "rievocazione di fantasmi di un passato spaventoso".
Il comune di Dresda dichiara emergenza nazismo e la polemica esce dai confini tedeschi. L'Osservatore Romano parla di una "rievocazione di fantasmi di un passato spaventoso" dopo che il sindaco, Dirk Hilbert, si è dissociato dal voto andando contro il suo stesso partito, i liberali.
Il promotore, esponente di un partito antisistema, si difende ricordando che Alternative fuer Deutschland ha triplicato i voti nelle recenti elezioni regionali.
"I politici negano da anni, ma adesso che il problema non può più essere negato, ora si rifiutano di intraprendere misure drastiche - dice Max Aschenbach - nel senso che dicono: le idee di estrema destra sono fuori legge e quindi non parliamo nemmeno con i nazisti, ma non si risolve il problema".
I primi a criticare la dichiarazione di emergenza nazismo sono stati gli esponenti dei Cristiano democratici, il partito della Cancelliera Angela Merkel, che l'hanno definita un atto di "puro simbolismo" ed "un errore linguistico".
Ad alzare la tensione arrivano anche le minacce di morte nei confronti di due esponenti di primo piano dei Verdi da parte di un gruppo neonazi.
Nel solo 2018 a Dresda si sono registrate 60 violenze riferibili all'estrema destra.