La Grecia rivede la legge sul diritto d'asilo

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Di Cecilia Cacciotto
La Grecia rivede la legge sul diritto d'asilo
Diritti d'autore  Apostolos Staikos-Euronews

Giro di vite per i richiedenti asilo

In piazza ancora una volta a Atene, questa volta per manifestare contro la nuova normativa  in esame al Parlamento greco, giovedì sera, che riduce le tutele per i richiedenti asilo. Non una folla oceanica, ma comunque diverse decine di manifestanti che con striscioni e facce sincere non vogliono accettare l'idea che un Fato avverso  possa abbattersi contro chi ha già fatto tutto per sfidarlo. Il Fato.

Johovah Quarshie, 38 anni, è originario del Ghana, per lui la nuova normativa "non tutela chi ha bisogno di protezione, mette tantissima pressione sugli africani e allontanerà ancora di più il Continente nero".

 Mitsi è in piazza per solidarietà: "Si tratta di una legge razzista, cataloga le persone e le getta in strada. Vogliamo i profughi nei nostri quartieri e i loro figli nelle nostre scuole".

Sappiamo che sono decine di migliaia i profughi in attesa che la propria domanda d'asilo venga esaminata. Il governo precisa che le procedure sono estremamente lente e che la nuova legge ne velocizzerà l'esame". 

Sul fronte sbarchi, la situazione è altrettanto tesa: dall'inizio dell'anno a settembre, in Grecia sono arrivati oltre 46 mila migranti, circa 27 mila sono stati ridistribuiti e vivono tra Lesbo, Chio e Samos.

 Il primo ministro greco, Kyriakos Mitsotakis, ha spesso richiamato al senso di responsabilità gli Stati membri dell'Unione europea.  

"Non possono esserci Paesi che godono dei benefici della libera circolazione delle persone garantiti dal Trattato di Schengen e che allo stesso tempo ostinatamente rifiutano di accettare anche la minima condivisione del problema dei profughi e dei migranti".

La commissaria ai Diritti umani del Consiglio d'Europa Duja Mijatovic

La situazione nei campi profughi è esplosiva e sull'orlo della catastrofe, nelle scorse ore i campi sono stati visitati dalla commissaria ai Diritti umani del Consiglio d'Europa Duja Mijatovic che ha lanciato l'allarme. 

"Ho visto con i miei occhi persone che cercavano cibo per più di tre ore, ho visto bambini con malattie della pelle non curate. Ho sentito parlare di farmaci non disponibili per queste persone e di molte altre cose che sono davvero scioccanti per l'Europa nel 21 ° secolo".

Journalist • Cecilia Cacciotto

Video editor • Cecilia Cacciotto