Al Baghdadi, nuovi interrogativi sullo Stato islamico

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Le cancellerie mondiali, con la morte di Al Baghdadi, si interrogano sullo Stato islamico

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Morto un califfo se ne fa un altro? Le cancellerie mondiali si chiedono se con la morte di Al Baghdadi, lo Stato islamico sparisca come Atlantide, e se i suoi combattenti saranno pronti a buttare le armi e iscriversi in meno impegnative agenzie di collocamento.

La Casa Bianca afferma che il califfo sarebbe morto facendosi esplodere inseguito dalle forze speciali Usa.

Che ruolo ha avuto la Turchia nell'epilogo di questo capitolo dell'epica jihadista? Chiederà come contro valore il via libera per farla finita con le milizie curde? 

«Continueremo a combattere contro tutti i gruppi terroristi: YPG, PKK e Isis. La Turchia ha cooperato con gli Usa nella soppressione di Al Baghdadi», ha affermato Mevlüt Çavuşoğlu, ministro degli esteri turco.

Mevlut Cavusoglu, ministro degli Esteri della Turchia

Il ministro si è anche espresso sui gruppi militari curdi nel nord della Siria, sostenendo che non tutte le forze dell'Unità di Protezione Popolare hanno lasciato l'area di confine come richiesto da Ankara.

Di questo, la Turchia discuterà i prossimi passi con Mosca. Domenica, i comandanti curdi delle "forze democratiche siriane" hanno dichiarato di ritirarsi dalla zona di confine per essere sostituiti dall'esercito siriano. Tuttavia, alla vigilia della scadenza del cessate il fuoco di 150 ore concordato da Turchia e Russia nel nord della Siria per il ritiro delle milizie curde, queste ultime continuano ad accusare Ankara di violazioni della tregua.

**L'Europa, più che per i curdi, sembra preoccupata per le cellule jihadiste nel vecchio continente.
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«Pensiamo alla gente in Europa e nel mondo, che ha perso la vita a causa degli attacchi Isis. Ma questo non vuol dire che l'Isis sia finito», taglia corto Steffen Seibert, portavoce di Merkel.  

I russi sono sibillini, e affermano che la morte di Al Baghdadi sarebbe un successo nella lotta contro il terrorismo, se fosse vero.

I dubbi restano. Ci si chiede fino a che punto Al Baghdadi e l'Isis, avessero, o abbiano, un'autonomia completa rispetto alla volontà delle potenze protagoniste del grande gioco anatolico mesopotamico.

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