Siria: l'Ue cerca un'iniziativa comune, governo tedesco diviso. La ministra della Difesa, la cristiano-democratica Annegret Kramp-Karrenbauer, propone una zona di protezione internazionale da affidare a Turchia e Russia.
Nessuno viene ingannato dal cosiddetto cessate il fuoco. Parola di Donald Tusk.
Per il Presidente del Consiglio europeo uscente che ha riferito alla plenaria del Parlamento sui risultati del suo ultimo vertice, l'iniziativa militare turca è una vittoria per l'Isis, provoca sofferenze umane inaccettabili ed è una grave minaccia per la sicurezza europea.
"Il Consiglio europeo ha condannato l'azione militare unilaterale della Turchia nella Siria nordorientale - ha detto Tusk - La Turchia deve porre fine alla sua azione militare in modo permanente, ritirare le sue forze e rispettare il diritto umanitario internazionale".
Tusk ha poi ricordato che "il Consiglio europeo ha inoltre riconfermato la sua piena solidarietà con Cipro, di fronte alle perforazioni illegali della Turchia al largo delle sue coste".
Governo tedesco diviso
La ministra della Difesa tedesca, la cristiano-democratica Annegret Kramp-Karrenbauer, propone una zona di protezione internazionale da affidare a Turchia e Russia.
Ma all'interno del governo federale i socialdemocratici chiedono un confronto: "I nostri dubbi sono gli stessi dei nostri alleati. Oggi ho nuovamente informato la mia collega alla Difesa, questo porterà certamente ad aprire una discussione all'interno del governo federale tedesco", dichiara il ministro degli esteri di Berlino, il socialdemocratico Heiko Maas.
Kramp-Karrenbauer però insiste sulla sua proposta: la zona di protezione consentirebbe - secondo lei - di continuare la lotta contro l'isis e allo stesso tempo sosterrebbe la ricostruzione della regione: "Non possiamo limitarci a parlare del fatto che l'Europa non è uno spettatore - dice la ministra della Difesa - Dovete quindi avviare la discussione avanzando le vostre proposte".
La decisione finale spetta alla Cancelliera Angela Merkel che sostiene - così come i rappresentanti delle milizie curdo-siriane - la linea della Kramp-Karrenbauer.