Il ministro degli esteri irlandese: "Accordo possibile per la Brexit, tutti lo aspettiamo"

In foto: Michel Barnier (negoziatore per la Ue sulla Brexit) e Simon Coveney
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Di Euronews
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(...) "Credo che possa esserci una possibilità di arrivare a un accordo prima della fine del mese e certamente tutti noi vorremmo che al più presto vi si arrivi, in vista del consiglio europeo questa settimana (17 ottobre)

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Il ministro degli Esteri, nonché viceprepremier irlandese, Simon Coveney, si è espresso ai nostri microfoni sul nodo Brexit a pochi giorni dal 31 ottobre. Cauto e possibilista insieme su un accordo fra Unione europea e Regno Unito.

"Niente di ciò che ha riguardato la questione Brexit è stata di facile gestione sinora. Ogni volta che si è arrivati a un accordo -sia che fosse con l'ex primo ministro May sia ora con l'attuale primo ministro Boris Johnson - è stato sempre di difficile soluzione, ma credo che possa esserci una possibilità di arrivare a un accordo prima della fine del mese e, certamente, tutti noi vorremmo che al più presto vi si arrivi, in vista del consiglio europeo questa settimana" (il 17 ottobre ndr).

Coveney ha poi aggiunto:

"L'approccio dell'Unione europea è stato sempre coerente e continuerà a esserlo, quindi secondo me il Regno Unito deve fare la sua mossa per facilitare un accordo. E credo che lo faranno e raccoglieranno una risposta positiva, sia da parte dell'Unione europea sia dall'Irlanda. Tutti noi vogliamo un accordo, e credo che ci sia un comune sentire su che tipo di accordo potrà essere, almeno da parte di chi è coinvolto nei negoziati. E certo raggiungere un linguaggio tecnico e legale insieme che possa tenere per un accordo internazionale è ciò di cui si ha bisogno, rappresenta la vera sfida per le due parti e il tempo sta scadendo, tutti sono coscienti di questo".

Alcune sue parole sono state poi riservate all'operazione della Turchia nel Nord della Siria, qui il ministro degli esteri irlandese è stato più tranchant:

"Abbiamo avuto un lungo dibattito al consiglio degli affari interni su quanto sta accadendo in Siria e sulle operazioni turche al nord est del Paese, e il linguaggio di forte critica usato dal consiglio stesso è stato oltremodo atipico: di condanna verso la Turchia per le azioni intraprese. E c'è di più anche per quello che stanno facendo gli Stati dell'Unione europea che, certo dovrebbero dovrebbero muoversi nel perimetro dei loro sistemi legali, ma c'è da parte loro almeno un impegno a non proseguire con la vendita delle armi alla Turchia, finché non sarà sospesa questa operazione".

I negoziati infatti sono andati avanti anche nella intensa giornata di oggi, giornata dedicata al ➡️ discorso della Reginache ha espresso la priorità rispetto all'uscita dall'Ue da parte del Regno Unito.

Il capo negoziatore Ue per la Brexit Michel Barnier (con Coveney nella foto) ha fatto sapere intanto che c'è ancora molto lavoro da fare, nonostante le modifiche apportate da Johnson sulla questione spinosa della backstop (il meccanismo che prevede un confine rigido fra Irlanda e Irlanda del Nord), e dopo i colloqui costruttivi a livello tecnico con il Regno Unito che si sono svolti nel fine settimana.

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