Commissione Ue: bocciata la candidatura di Sylvie Goulard, le reazioni

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Di Salvatore Falco
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La bocciatura della candidatura della francese Sylvie Goulard costituisce un altro smacco per il Presidente Macron, che ora dovrà proporre un altro nome utile alla Commissione

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La stampa francese evoca come un vero fallimento lo smacco patito da Emmanuel Macron, dopo che il Parlamento europeo ha respinto la candidatura di Sylvie Goulard alla Commissione europea.

Al pari di Ungheria e Romania, ora il Capo di Stato transalpino dovrà proporre un altro nome utile.

Goulard, candidata francese sostenuta da Macron, era stata designata per il portafoglio al Mercato Interno con deleghe all'industria della difesa e dello spazio.

È stata bocciata dalle commissioni competenti, nella sua seconda audizione all'Eurocamera. Il 17 ottobre la conferenza dei capigruppo valuterà definitivamente l'insieme delle audizioni in vista del possibile voto di fiducia su tutta la commissione previsto il 23 ottobre alla plenaria a Strasburgo.

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"Sono tutti contro Goulard tranne Renew Europe, il gruppo a cui appartiene", ha detto all'AFP una fonte parlamentare. Il Parlamento europeo doveva decidere se Sylvie Goulard fosse in possesso di tutte le competenze necessarie alla gestione del suo portafoglio e se offrisse tutte le garanzie di integrità personale e di indipendenza.

Sono proprio i dubbi espressi su questi due ultimi aspetti ad averla costretta a rispondere per iscritto a delle domande dopo la sua prima udienza del 2 ottobre e ad essere convocata per un secondo appuntamento.

Al momento di scrivere sono in corso due indagini, una della magistratura francese, l'altra dell'Ufficio europeo per la lotta antifrode (Olaf) per l'uso di fondi europei nel 2017 per remunerare un suo assistente. Proprio per questa vicenda si era dimessa da ministro dell'Interno della presidenza Macron, dopo un mese dal suo insediamento. Inoltre, la candidata commissaria francese è sotto pressione per aver lavorato, a 10mila euro al mese, come consulente per il think thank dell'investitore Nicolas Berggruen, fondatore e presidente della società Berggruen Holdings.

"La signora Goulard deve spiegare perché un'indagine che l'ha costretta a dimettersi dal suo incarico di ministro in Francia non le impedisca di diventare commissario europeo", aveva spiegato il capo di un gruppo politico all'AFP prima dell'audizione.

Evidentemente le spiegazioni non sono bastate. Sylvie Goulard ha ricordato giovedì che non è stata accusata ancora di nulla e ha invocato la presunzione di innocenza, rifiutandosi di ritirare la sua candidatura. Ha sottolineato come la nuova Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, riponga fiducia in lei e che si sarebbe dimessa nel caso fosse stata incriminata.

Parlando dalla conferenza del Fondo globale di Lione, il presidente francese Macron ha detto di voler fare chiarezza su cosa è accaduto. "L'importante per me è che gli impegni siano rispettati".

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