(ANSA) - MILANO, 22 SET - "I teatri d'opera non possono stare sulla luna. Hanno bisogno di dimostrare che possono farsi carico di messaggi sulle tematiche attuali" perché considerarli "non luoghi, realtà chiuse sarebbe un grave pregiudizio per la loro sopravvivenza": Anna Maria Meo, direttore generale del teatro Regio di Parma, spiega in questo modo le scelte fatte per il festival Verdi, che si aprirà il 26 settembre con I due Foscari, e che in programma ha anche un'opera in cantiere e un Nabucco 'antisovranista' con la regia di Ricci/Forte. Un programma "articolato - dice - con la possibilità di vedere l'opera con prospettive molto diverse". In programma c'è la 'tradizionale' Aida di Franco Zeffirelli realizzato per il teatro-gioiello di Busseto, la cittadina natale di Verdi. E poi Luisa Miller con la regia del russo Lev Dodin che il 28 gennaio debutterà nella chiesa di San Francesco, anzi nel cantiere aperto della chiesa di San Francesco. E appunto il progetto di Ricci/Forte che proietta Nabucco in un futuro vicino.
Al Verdi un Nabucco antisovranista
Di ANSA
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