Ocean Viking: Bruxelles rassicura Roma, si va verso una ripartizione europea

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Di Cristiano Tassinari
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Bruxelles rassicura Roma: si va verso una ripartizione europea degli 82 migranti a bordo della nave Ocean Viking, attualmente a 30 miglia da Lampedusa.

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L'operazione europea antiscafisti "Sophia" è stata prorogata di altri sei mesi, ma nel formato attuale, cioè priva di propri mezzi navali.
È comunque il nuovo primo passo dell'Unione Europea in tema di migranti.

A 30 miglia da Lampedusa, però, la nave Ocean Viking, delle ONG Sos Mediterranëe e Medici Senza Frontiere, trasporta 82 migranti (tra cui  sei donne, 17 minori e un bimbo di un anno) ed è ancora lla ricerca di un porto sicuro (POS-Port of Safety).

Spiega la portavoce dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati.

Paula Barruchina, portavoce dell'Alto Commissariato dell'ONU per i rifugiati.
"Continuiamo a chiedere alla comunità internazionale di fornire maggiori spazi per le evacuazioni e per il reinsediamento dei rifugiati provenienti dalla Libia e speriamo di poter continuare con questo programma di salvataggio di vite umane per aiutare molti più rifugiati che sono attualmente bloccati in Libia".
Paula Barruchina
Portavoce UNHCR

Intanto, una donna incinta - insieme al marito - è stata sbarcata giovedi a Malta e nella notte ha dato alla luce il bambino.

La donna in stato interessante, insieme al marito, viene fatta sbarcare dall'Ocean Viking a Malta.

"Una forte adesione europea"

Nella serata di giovedi, Bruxelles ha ricevuto da Roma la formale domanda di coordinare la ripartizione degli 82 migranti della Ocean Viking.
Palazzo Chigi avrebbe registrato "una forte adesione europea", cosa che consentirà "un'adeguata e sollecita soluzione".
Gli 82 migranti potrebbero arrivare a breve in Italia e poi, tranne una residua quota che rimarrà sulla penisola, essere trasferiti verso altri Stati UE che hanno offerto la disponibilità ad accoglierli.

Il governo italiano, che ha prestato giuramento la scorsa settimana, ha promesso un cambio di rotta rispetto al governo precedente, durante il quale il ministro degli Interni Matteo Salvini aveva deciso la chiusura dei porti italiani alle navi delle ONG.

Risorse addizionali per questo articolo • ANSA

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