Resta accesa la fiamma della polemica fra Macron e Bolsonaro, ma il Brasile accetta gli aiuti

Resta accesa la fiamma della polemica fra Macron e Bolsonaro, ma il Brasile accetta gli aiuti
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Di Simona Zecchi
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Intanto soprattutto dalla Colombia si conferma l'insistenza di istituire un meccanismo di coordinamento per le nazioni amazzoniche per prevenire catastrofi naturali come quella che il Brasile vive attualmente

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Continuano le polemiche e il botta risposta a distanza fra il presidente francese Emmanuel Macron e Jair Bolsonaro, anche se, dopo il rifiuto di questi degli aiuti proposti al G7, alla fine il portavoce del presidente, Otavio Rego Barros, ha annunciato che Il Brasile li accetterà per combattere gli incendi che stanno devastando la foresta amazzonica.

REUTERS/Lucas Landau
Canarana, Mato GrossoREUTERS/Lucas Landau

Bolsonaro aveva preteso le scuse da parte di Macron su due questioni: "Prima di tutto - aveva tuonato Bolsonaro - il sig. Macron dovrebbe ritirare gli insulti che mi ha rivolto. Mi ha dato prima del bugiardo poi ha parlato di nostra sovranità in dubbio sull'Amazzonia (almeno secondo le informazioni che ho ricevuto). Prima di qualsiasi discussione, anche lastricata da buone intenzioni, Macron dovrà ritirare queste parole", aveva concluso Bolsonaro.

Intanto, soprattutto dalla Colombia, si conferma l'insistenza di istituire un meccanismo di coordinamento per le nazioni amazzoniche, per prevenire catastrofi naturali come quella che il Brasile vive attualmente e proprio Ivan Duque, con il presidente del Perù, Martin Vizcarra, hanno annunciato una riunione nei prossimi giorni che si terrà alla frontiera condivisa con il Brasile per lanciare il piano di azione congiunto sull’Amazzonia.

“Dobbiamo evitare la deforestazione, prenderci cura delle nostre foreste e favorire il progresso e lo sviluppo delle comunità amazzoniche, che sono i veri guardiani della nostra Amazzonia”, ha affermato Vizcarra a margine dell'annuncio.

Gli incendi non si limitano però al Brasile, sono almeno 10.000 infatti i km quadrati, che stanno bruciando anche in Bolivia, vicino al confine con il Paragua, e 

il presidente boliviano, Evo Morales, ha convocato al riguardo una riunione di emergenza dei paesi amazzonici venerdì, lamentando la mancanza di interesse per motivi ideologici di alcuni Paesi.

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