Alcuni incendi provocati sarebbero sfuggiti di mano
L'Amazzonia non è solo Brasile. Il polmone verde del pianeta si estende in 9 paesi dell'area. Uno di questi è la Bolivia che in appena 5 giorni ha visto partire in fumo la superficie di un anno di incendi e la responsabilità di questo disastro sono anche politiche. Lo scorso 9 luglio è stato emesso dal presidente Evo Morales il decreto 3973 che legalizza gli incendi delle zone amazzoniche di Santa Cruz e Beni per lo sviluppo agricolo.
Proprio i luoghi da cui sono partite le fiamme di due settimane fa. Il risultato è stato oltre 7mila incendi e più di 800mila ettari distrutti dalle fiamme in 16 giorni solo in Bolivia, alla frontiera Ovest del Brasile. L’autorità forestale ha avvisato che 12 comunità indigene sono in pericolo.
Alcune organizzazioni ambientaliste boliviane hanno calcolato che tra il 2005 e il 2018, oltre 7.1 milioni di ettari di foresta sono stati bruciati in Bolivia. Il mondo contadino è uno degli zoccoli duri del sostegno elettorale a Evo Morales solo che la pratica degli incendi controllati, detta chaqueo, sembra che stavolta sia sfuggita di mano,