Guerra in Yemen, sospeso export di armi dall'Italia

Guerra in Yemen, sospeso export di armi dall'Italia
Di Cecilia Cacciotto

Un gesto più che simbolico quello italiano, che segue alla mozione votata in Parlamento a fine giugno. Il conflitto, dimenticato, yemenita è entrato in una fase cruciale nel marzo del 2015

È un nuovo, primo passo per bloccare la guerra in Yemen ed è fatto dall'Italia: per i prossimi 18 mesi le filiali italiane di Ghedi e Domusnovas dell'azienda tedesca Rheinmetal non venderanno bombe e componenti militari a Arabia Saudita e Emirati Arabi Uniti.

E questo in ottemperanza alla mozione votata lo scorso 25 giugno dal parlamento con cui si chiede al Governo di bloccare l'esportazione di alcuni tipi di armi verso i due Paesi fino a quando non ci sarà una svolta concreta nel processo di pace yemenita.

In una nota ai dipendenti l'azienda ha precisato questo punto: non si tratta di una scelta aziendale, né è causata dall’andamento del mercato.

Al contrario, stando ai dati, l'export verso l’Arabia Saudita costituisce gran parte delle entrate per gli stabilimenti, con una commessa da più di 400 milioni di euro.

L'Arabia Saudita guida la coalizione degli Stati del Golfo che combattono contro la minoranza sciita Houthi, il conflitto civile yemenita è entrato in una fase cruciale nel 2015. (Clicca qui per trovare le principali fasi del conflitto).

Ribattezzata anche la guerra dimenticata, quella in Yemen è definita dall'Onu la peggiore catastrofe umanitaria dei nostri giorni.

A oggi sono circa 100. 000 le vittime dirette della guerra, mentre stando a Amnesty international almeno 85 mila bambini sotto i 15 anni sono morti per malattie e malnutrizione.

Lo scorso dicembre, le parti in conflitto si sono riunite in Svezia: era la prima tornata di negoziati dal 2016.

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