Delitto Macchi, difesa: assolvere Binda

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Di ANSA
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(ANSA) - MILANO, 24 LUG - "Vorremmo che questa immagine di Stefano Binda di un pazzo con la doppia personalità venisse cancellata. Non ho sentito una sola parola sul movente, che è stato costruito dopo la consulenza psichiatrica. In questi anni Binda non ha mai compiuto un gesto di violenza, e ha sempre pagato per i suoi errori". Lo ha detto Patrizia Esposito, avvocato insieme a Sergio Martelli di Stefano Binda, imputato davanti alla Corte d'Assise d'Appello di Milano per l'omicidio di Lidia Macchi, uccisa in un bosco a Cittiglio (Varese) nel 1987. Il legale ha chiesto l'assoluzione del suo assistito perché non "ha ucciso Lidia" e di riformare la sentenza di condanna all'ergastolo per l'uomo emessa a Varese per omicidio volontario aggravato dalla violenza sessuale. L'avvocato ha aggiunto: "Binda ha passato 50 anni senza problemi, non ha condanne e non ha mai avuto guai togliendo qualche banalità legata alla droga" e dunque alla tossicodipendenza di cui ha sofferto in passato.

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