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Grecia: un anno dopo gli incendi, il dramma degli ustionati

Grecia: un anno dopo gli incendi, il dramma degli ustionati
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Di Gioia Salvatori
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A Mati, devastata dalle fiamme il 23 luglio 2018, gli ustionati proseguono la loro battaglia contro le ferite del corpo e dell'anima

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Un anno fa uno dei più devastanti incendi mai visti in epoca contemporanea: 103 morti, quasi 200 persone in ospedale. Era il 23 luglio 2018 la cittadina di Mati, vicino Atene, in poche ore sarebbe stata divorata dal fuoco e in tanti sarebbero morti: sulla strada, in casa o in automobile, cercando di scappare verso il mare. Per molti superstiti il prezzo della sopravvivenza è molto alto Kostas Tzomalagias "Mentre stavo aprendo per andarmene ho visto le mie mani gonfiarsi e bruciare, ho visto un muro di fuoco sulla strada che porta alla spiaggia, la strada era completamente coperta di enormi fiamme. così sono passato attraverso il fuoco. Poi sono caduto e ho detto o mi alzo o muoio".

Molti superstiti sono rimasti in mare per ore prima di essere salvati dai pescatori. Altri, come, come Dimitris sono restati gravemente feriti per salvare persone in difficoltà: "Pensavo di sentire il rumore del fuoco, ma era il rumore delle mie mani che soffiavano bruciando - racconta Dimitris Filippis - Pensi che morirai nel peggiore dei modi e tu corri per salvarti, ma ti rendi conto che lì non è una via di fuga."

Tante polemiche hanno seguito il rogo. Perché non c'era un piano d'evacuazione, com'è possibile che i soccorsi siano stati così lenti, che non ci fosse una via di fuga "Dov'è lo Stato? Ci hanno abbandonato".

Dopo un anno le cure, per i feriti gravi, sono ancora un'abitudine quotidiana; a Mati è stata organizzata una raccolta fondi per aiutarli, un team di specialisti svizzeri è arrivato in Attica per supportare i medici e gli psicologi greci. 

Agelika Agelidi, psicologa, spiega "All'inizio, il nostro corpo entra in modalità di sopravvivenza: in primo luogo, devi sopravvivere; dopo arrivano i problemi emotivi e lo shock legati all'esperienza traumatica". 

Un incubo che non passa in un giorno ma con mesi d'impegno, mentre le vittime chiedono solo che lo Stato le aiuti come promesso.

Intorno a loro tutto è restato com'era un anno fa, a Mati nulla è stato ricostruito.

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