(ANSA) – BOLOGNA, 18 LUG – Una ‘ndrangheta che per fare
sempre più affari al nord e conquistare nuovi spazi
nell’economia ha cambiato veste, “ha vestito un abito nuovo”,
“presentabile”, di fatto imprenditoriale, pur rimanendo fedele
alla sua “consolidata fama criminale”. E’ questa la descrizione
della cosca emiliana che emerge con maggior forza dalle 3.200
pagine della sentenza del processo Aemilia, che si è concluso a
Reggio Emilia a ottobre con 118 condanne per 1.200 anni di
carcere.
All’inizio delle motivazioni, i giudici hanno scelto di
apporre, come citazione, alcune frasi emblematiche del pentito
Antonio Valerio: “Signor presidente, a Reggio
Emilia siete tutti, nessuno escluso, sotto uno stadio di assedio
e assoggettamento ‘ndranghetistico che non ha eguali
nella storia reggiana, nemmeno i terroristi erano
arrivati a tanto”, disse in udienza l’11 ottobre 2018.
Aemilia, 'ndrangheta con l'abito nuovo

Il pentito Valerio disse, 'Reggio Emilia sotto assedio'
Di ANSA
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