Braccio di ferro sul nucleare iraniano

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Teheran potrebbe presto raggiungere la soglia del 20 per centro di arricchimento dell'uranio

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Se niente cambierà nei prossimi giorni, l'Iran potrebbe presto raggiungere la soglia del 20 per cento nell'arricchimento dell'uranio. Lo scenario preoccupa molti, a cominciare dalla Agenzia dell'Onu per il nucleare, che conferma il raggiungimento della soglia del 3,67 per cento considerata insuperabile dall'accordo del 2015.

Nonostante Teheran punti il dito sugli Usa e sull'Unione europea, accusati di aver voluto far saltare l'accordo, proprio da Washington e Bruxelles arrivano i moniti rivolti all'Iran: "Abbiamo fatto appello all'Iran affinché non compia ulteriori atti che possano nuocere all'accordo dul nucleare. Ora richiamamo con forza l'Iran a sospendere tutte le attività in contrasto con gli impegni asunti in sede di intesa", ha detto una portavoce dell'Alto rappresentante per la politica estera.

La Casa Bianca, dopo essere unilateralmente uscita dall'accordo imponendo nuove sanzioni economiche, rivendica per sé il ruolo di chi spinge il confronto fino in fondo: "Continueremo ad accrescere la pressione nei confronti dell'Iran affinché abbandoni il suo programma di armamento nucleare e metta fine alle violente attività in tutto il Medio Oriente, compreso il fatto di sostenere il terrorismo in tutto il mondo", ha detto John Bolton, consigliere per la sicurezza nazionale, parlando a un incontro dei "Cristiani per Israele".

Con un embargo statunitense che ha colpito duramente l'economia iraniana, specialmente nel settore petrolifero, Teheran ribadisce di non cercare l'arma nucleare. "L'Iran non ha mai mostrato interesse a fabbricare una bomba nucleare... e tanto per essere chiari, anche se arricchissero al cinque per cento non si avvicinano nemmeno a ciò che serve per avere un'arma, che è oltre il 90 per cento", spiega Pervez, giornalista esperta di geopolitica.

Il governo iraniano, con il portavoce del ministero degli Esteri, tuttavia, conferma le minacce dei giorni scorsi: "Se i paesi coinvolti dall'accordo, specialmente quelli europei, non rispettano i propri impegni seriamente, e se non faranno qualcosa di diverso che parlare, l'Iran entrerà nella terza fase che sarà più dura, più diretta e in qualche misura stupefacente".

Infine, si registra anche un colloquio telefonico tra il presidente Usa Trump e quello francese Macron, per fare il punto sulla situazione iraniana. I due si sono detti d'accordo a compiere ogni sforzo "per garantire che l'Iran non ottenga l'arma nucleare".

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