Nel frattempo, la madre dell'uomo - divenuto simbolo sul dibattito sul fine vita in Francia - si è nuovamente appellata all'Onu: "non lasciatelo morire"
Potrebbe essere giunto all'epilogo caso di Vincent Lambert, tetraplegico che da dieci anni versa in stato vegetativo, ed è nel frattempo in Francia è divenuto un simbolo del dibattito sul fine vita.
Il 20 maggio, migliaia di francesi avevano esultato insieme ai genitori di Lambert quando la Corte d'appello aveva accolto il loro ricorso, imponendo quindi ai medici di proseguirne l'idratazione e l'alimentazione, contrariamente a quanto invece chiedevano non solo i fratelli ma anche la moglie dell'uomo.
Una sentenza ribaltata venerdì scorso dalla Corte di cassazione, che ha dato il via libera per l'interruzione delle cure: martedi , il dottor Sanchez dell'ospedale Sébastopol di Reims ha annunciato ai familiari di voler sospendere quanto prima l'idratazione e la nutrizione di Vincent.
Proprio ieri, la madre dell'uomo era a Ginevra, per lanciare un ultimo, disperato appello alle Nazioni Unite, che lo scorso 3 maggio avevano già accolto una richiesta dei signori Lambert, dando impulso per la pronuncia della Corte d'appello, poi ribaltata in Cassazione.
Una decisione che ora viene avversata dagli ultimi manifestanti in sciopero della fame fuori dall'ospedale Sebatopol
