Procedura, Conte tranquillizza ma Juncker rincara: "rischio reale"

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Di Antonio Michele Storto
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Tra Italia e Ue la dialettica è sempre più serrata, e intanto dagli "shera del Comitato economico finanziario arriva l'ok alla procedura

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"Il governo è determinato a evitare la procedura di infrazione, ma con l'Europa vogliamo un dialogo, devono lasciarci la possibilità di esporre conti e strategia" CosÌ - dopo aver ricompattato, almeno formalmente, la maggioranza, in occasione del primo Consiglio dei ministri post elettorale - il premier Conte cerca di tranquillizzare il paese, sul quale lo spettro della procedura si fa sempre piu reale.

"Per quanto riguarda il tema dell'infrazione - ha dichiarato in una conferenza stampa in cui si è fatta notare l'assenza del vicepremier Di Maio - c'è un equivoco: non è che il vicepremier Salvini o il vicepremier Di Maio vogliano la procedura. Ieri durante il nostro incontro sul punto c'è stata massima chiarezza, senzta discussioni".

In realtà, nella maggioranza una certa disomogeneità con la linea dialogante tenuta dal premier continua a farsi notare. In mattinata, proprio Di Maio aveva ridimensionato la sostanza delle minacce da Bruxelles: "Non so prevedere il futuro - ha dichiarato, smentendo l'ipotesi di una "manovrina" all'orizzonte - ma non credo che andranno fino in fondo".

Lo stesso Salvini, in conferenza stampa, pur tranquillizzando è stato tranchant: "nessuna procedura - ha detto - ma non ci arrenderemo in partenza come chi ci ha preceduti né andremo a pietire nulla col cappello in mano. Accettiamo solo un dialogo da protagonisti".

Eppure, sembra proprio che qualche problema con Bruxelles l'Italia rischi di averlo. Nel pomeriggio, mentre i cosiddetti "sherpa" del Comitato Economico Finanziario davano parere positivo alla procedura, il presidente uscente della Commissione Juncker aveva gié messo le carte in tavola. "Riteniamo che l'Italia si stia muovendo in una direzione sbagliata - ha dichiarato, durante un'intervista - e quindi dobbiamo prendere decisioni pertinenti in questo campo. Credo che l'Italia stia correndo il rischio di entrare per anni in una procedura per disavanzo eccessivo".

Timori infondati secondo Conte: "lo stesso Juncker - ha detto il premier - ha ammesso di aver sbagliato in questo senso con la Grecia, Prima di attribuirci un torto mi lasci dialogare e aggiornarlo sui conti".

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