(ANSA) - ROMA, 07 MAG - Il patron dell'ormai ex discarica di Malagrotta, Manlio Cerroni, non era a capo di una associazione a delinquere che aveva come obiettivo il monopolio della gestione dei rifiuti di Roma. E', in sintesi, quanto scrivono i giudici della prima sezione penale di Roma nelle motivazioni della sentenza con cui il 5 novembre scorso hanno assolto Cerroni e altre sei persone dal reato associativo con la formula "perché il fatto non sussiste". Nel documento ricostruiscono la situazione dello smaltimento dei rifiuti a Roma e nel Lazio affermando che già alla fine degli anni Novanta "l'emergenza ambientale era allora una situazione realmente e drammaticamente esistente, un fenomeno che aveva assunto un carattere endemico". "Qui non siamo in presenza - scrivono i giudici - di una mobilitazione di forze per agevolare un determinato soggetto ma l'obiettivo da raggiungere è un qualcosa che trascende l'interesse personale ed individuale del singolo-privato, per investire in pieno la sfera dell'intera collettività".
Giudici,Cerroni operava per collettività
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Di ANSA
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