Road Trip Europe: Viverone, il paese da cui i giovani scappano

Road Trip Europe: Viverone, il paese da cui i giovani scappano
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Di Paola Cavadi
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La mancanza di lavoro, di aiuti alle imprese e la testardaggine della gente piu' anziana rendono Viverone, cittadina lacustre del Nord Italia, un luogo da cui i giovani fuggono in cerca di meglio in Europa.

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I nostri inviati per le strade d'Europa, Elena Cavallone e Jack Parrock, sono arrivati a Viverone, una piccola città di lago nel nord Italia. Qui le persone sono preoccupate dalla situazione economica e dalla disoccupazione, problemi che li riguardano direttamente e che sono in cima alle priorità in vista delle elezioni europee.

Per Sara Falla, nata e cresciuta a Viverone "Non ci sono possibilità di lavoro qui, io me ne sono andata nel 1999, molto tempo fa, avevo previsto un rallentamento dell'economia già allora, e ho deciso di andare via per sperimentare, L'Inghilterra sembrava una buona opzione, avevo diversi amici che hanno facilitato il mio trasferimento. E' sempre triste per me tornare perchè vedo che le cose non cambiano. E' una zona bellissima, si potrebbe fare molto, ma la testardaggine della gente, e anche la corruzione nel governo, bisogna dirlo, rendono molto difficile il cambiamento".

Anche Sigismondo, pensionato, è sostanzialmente d'accordo con Sara: "Il problema piu' grande è il lavoro che non c'è. Poi, se aggiungiamo anche la massa di incompetenti che è al governo...credono che sia sufficiente andare al potere e fare della propaganda per risolvere i problemi, ma non è cosi che funziona".

Paolo, invece, crede che per le imprese non si faccia abbastanza: "RIguardo all'economia la situazione dell'Italia è molto difficile perchè gli imprenditori se ne vanno e sono loro che guidano l'economia e creano lavoro. Se le lasci andare via è chiaro che aumenta la disoccupazione e che non si creano piu' post di lavoro. Poi, creare posti di lavoro solo nel settore pubblico significa fare aumentare il debito dell'Italia che è già molto alto. IN questo modo non si risolvono i problemi, ma si moltiplicano".

"Se pensi che dalla seconda guerra mondiale ad oggi c'è una sola generazione in mezzo....- spiega Simon, il findanzato tedesco di Sara - Quello che è accaduto in questo periodo, l'Europa Unita, è stato un enorme cambiamento. Soprattutto per i giovani che sono nati in Europa e non conoscono nient'altro. Per loro è del tutto normale viaggiare dove vogliono e non fanno molta differenza a quel punto tra, non so, l'Italia e la Francia. Ho molti amici che a 25 anni hanno già lavorato in diversi Paesi europei. Penso pero che per i piu' anziani prevalga l'attaccamento al luogo da cui vengono".

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