L'ipotesi di un'estensione lunga lanciata dal presidente del Consiglio europeo, Tusk.
La cambiale è scaduta e non ci saranno proroghe senza un'intesa sulle condizioni del divorzio Brexit. Dopo la bocciatura dell'accordo rinegoziato da Theresa May e il sì alla mozione che esclude il "no deal", il Parlamento britannico deve deliberare oggi sull'ipotesi di chiedere una proroga all'Unione Europea. Il voto è previsto per le 18 ora italiana.
Una richiesta che - se anche dovesse essere avallata - dovrebbe poi essere accolta dai leader europei che si riuniranno al Consiglio, insieme a Theresa May, il prossimo 21 marzo.
Le ultime notizie da Londra dicono che sempre più parlamentari vedrebbero di buon occhio un'uscita dalla Ue senza accordo rispetto all'approvazione dell'intesa raggiunta tra Juncker e May.
Il ministro delle finanze britannico, Philp Hammond, ha spiegato la situazione: "Come ha detto il Primo Ministro, l'Unione europea ha segnalato che accetterà una breve proroga se avremo raggiunto un accordo che necessita di piu tempo per legiferare in merito. Se però non raggiungiamo un accordo - dice Hammond - è molto probabile che l'Europa insisterà per ottenere una proroga più lunga".
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Tusk e l'ipotesi di un'estensione lunga.
La transizione lunga è una delle soluzioni. Lo scrive su twitter il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk.
Nel caso il Regno Unito volesse ripensare la propria strategia sulla Brexit, per costruire il consenso attorno al nuovo patto, Tusk si dice pronto a "chiedere un'estensione lunga ai 27 leader dell'Unione Europea". Nel caso non sia richiesta o garantita una proroga, il Regno Unito lascerà comunque l'Ue alla mezzanotte del 29 marzo.
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