Il ritorno di Guaidó in Venezuela: "Noi più forti che mai"

"Il mondo vi guarda, al presidente ad interim Juan Guaidó deve essere garantita la sicurezza" così il governo americano mette in guardia Caracas nel momento in cui il leader dell'opposizione, che ha assunto i poteri dell’esecutivo a gennaio, torna in patria sfidando l'arresto. Dopo una settimana di colloqui internazionali, Guaidó è stato accolto in patria da migliaia di sostenitori.
"Hanno minacciato me e tutti noi che stiamo qui con l'arresto, la morte. Ma voglio rispondere: non è con la persecuzione né con le minacce che ci fermeranno. Siamo qui, più forti e più uniti di prima . Siamo qui e siamo più forti che mai".
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L'avvertimento degli USA
Il vicepresidente degli Stati Uniti Mike Pence prima del rientro a Caracas di Guaidó aveva avvisato il presidente del Venezuela Maduro: "Qualsiasi minaccia, intimidazione o violenza nei suoi confronti non verrà tollerata e provocherà una reazione immediata".
Nel suo viaggio, che ha violato un ordine restrittivo della Corte suprema venezuelana, Guaidó ha raccolto l'appoggio dei governi vicini e degli ambasciatori europei, in quello che ha definito "un'assunzione di impegno verso la democrazia venezuelana".
Maduro: "Non mi dimetto"
Mentre aumenta la pressione internazionale per le dimissioni di Nicolás Maduro, il presidente, forte dell'appoggio dell'esercito, insiste: è un colpo di Stato. Il ritorno di Guaidó gli impone una scelta. E un provvedimento restrittivo potrebbe rafforzare ancor di più l'azione del suo rivale.