Venezuela: la posizione cinquestelle

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Di Alberto De Filippis
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Intervista a Manlio di Stefano, sottosegretario agli esteri

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Fa discutere la posizione italiana sul Venezuela. Roma ha deciso di porre il veto a qualsiasi iniziativa europea di condanna a Nicolas Maduro, poi il governo ha chiesto elezioni, ma continua a non riconoscere Juan Guaidò. Nell'esecutivo di Conte, Manlio di Stefano è leader dell'ala più oltranzista a favore della neutralità italiana. Ai nostri microfoni ha detto: "La nostra è semplice Realpolitik. Guaidò non ha il controllo del paese: Maduro indipendentemente che ci piaccia o no e noi non abbiamo mai detto che piaccia, controlla tutto, anche le forze armate. Per questo la prima cosa che dobbiamo evitare è una guerra civile. Dobbiamo evitare un nuovo Iraq, una nuova Libia o un nuovo Afghanistan. Noi ci troviamo in una situazione in cui c'è Maduro, ma anche la Russia, la Cina ed altre nazioni assieme da una parte. Dall'altra abbiamo gli Stati Uniti e un'altra coalizione di paesi che vogliono fare tutto quanto nelle loro possibilità per raggiungere i loro scopi. In questo stato di cose la prima cosa da fare è quella di calmare le acque. E noi lo stiamo facendo per proteggere i nosti connazionali italiani. Abbiamo 150.000 italiani in Venezuela. Dobbiamo pensare al processo di pace, al processo politico ed è per questo che siamo così orgogliosi di aver portato in Europa questo gruppo di contatto che adesso ha preso contatti con Maduro e con Guaido al fine di arrivare a nuove e democratiche elezioni. È questo il nostro obiettivo".

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