Italia-Francia: tensione alle stelle

Italia-Francia: tensione alle stelle
Di Paola Cavadi
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Lo scontro diplomatico tra Roma e PArigi potrebbe costare 80 miliardi di euro. A tanto ammonta il volume degli scambi commerciali tra i due Paesi, ai ferri corti sul tema immigrazione e sul dossier Africa.

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E' una crisi diplomatica che potrebbe costare cara quella tra Roma e l'Eliseo. In ballo ci sono 80 miliardi di scambi commerciali e dossier sensibili come il Tav, ma anche Fincantieri e Saint Nazare e la sempre verde partita sul salvataggio di Alitalia. I francesi nello stivale contano 1900 aziende e 250 mila dipedenti. Tutte buone ragioni per abbassare i toni, si direbbe, ma la campagna elettorale per le europee entra nel vivo e non risparmia niente e nessuno.

In diretta su Facebook, il ministro dell'Interno italiano, Matteo Salvini, attacca direttamente l'inquilino dell'Eliseo, come aveva già fatto in passato: "dà lezioni di generosità, di accoglienza, di bontà, di solidarietà e poi respinge migliaia di immigrati al confine italiano, sia a Ventimiglia che in Piemonte - ha detto Salvini prima di invitare i francesi a sconfessare nelle urne il presidente Macron- Spero che i francesi possano liberarsi da un pessimo presidente".

Parole che fanno da eco a quelle dell'altro vicepresidente del Consiglio italiano, il 5 stelle Luigi Di Maio che aveva accusato la Francia di sfruttare risorse e popolazioni delle ex colonie africane per i propri interessi. "Se non sfruttassero l'Africa - ha detto in sostanza Di Maio - i francesi non sarebbero tra le prime economie al mondo, ma avrebbero il 15esimo posto....".

A nulla è servita la reazione scomposta del ministero degli Esteri francese, arrivata a convocare l'ambasciatrice d'Italia a Parigi Teresa Castaldo. Parigi rimprovera a Roma una politica scellerata sui migranti, usati, a detta dell'Eliseo, come strumento di ricatto nei confronti degli altri Paesi europei. Un giudizio senza appello, già manifestato all'esordio del governo giallo verde italiano dal portavoce di En MarcheGabriel Attal, che aveva definito "vomitevole" l'atteggiamento del governo italiano. 

L'attacco di Di Maio si era spinto fino a mettere sotto accusa la moneta utilizzata tutt'oggi per gli scambi in almeno 10 ex colonie francesi in Africa. Ma a produrre scintille anche il dossier Libia, rappresentazione plastica della distanza tra gli interessi italiani e quelli dei cugini d'Oltralpe.

Una situazione difficile da sostenere per il premier italiano Conte che, nonostante il clima teso, ribadisce la solidità dei rapporti con i vicini europei. Sullo sfondo, l'accordo di Aquisgrana che, di fatto, taglia fuori l'Italia dal nuovo asse franco-tedesco.

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