La Libia riparte da Palermo: al via la conferenza a guida italiana

La Libia riparte da Palermo: al via la conferenza a guida italiana
Di Cecilia Cacciotto
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

Tra defezioni eccellenti e un'agenda poco chiara, le ambizioni di arrivare a una svolta si riducono notevolmente. È un passo avanti che riconsegna l'iniziativa libica all'Italia

PUBBLICITÀ

Tra defezioni di alto livello e un'agenda non all'altezza delle ambizioni, una Palermo blindata ospita la nuova Conferenza sulla Libia (lunedì 12 novembre e martedì 13 novembre 2018).

L'assenza dell'uomo forte della Cirenaica, il generale Khalifa Haftar, lascia intendere che non è previsto un esito risolutivo, ma anche Palermo si inserisce negli sforzi internazionali per instradare il Paese nella giusta via, che prevede tra l'altro elezioni quanto prima.

A sperare invece in qualcosa di più sono i libici, estenuati da 7 anni di guerre e caos. Mohamed Ramadan ci dice che è tempo di arrivare al dunque, "a arricchirsi sono sempre gli stessi, le parti in guerra; sarebbe il caso di ridistribuire la ricchezza anche ai cittadini".

È l'ennesimo esercizio politico per gli analisti, il fatto che manchi un'agenda precisa è significativo; l'incontro però riporta l'Italia in prima linea in Libia, dopo essersi vista rubare la scena nei mesi scorsi da Parigi. Per Sami El-Atrash, analista politico quella italiana è evidentemente una risposta alla conferenza di Parigi dello scorso maggio. Ma resta comunque un'iniziativa che va incontro ai problemi libici.

"Nonostante la presenza di figure rilevanti dello scenario politico internazionale, a prescindere da chi sostiene chi, non mi aspetto che si arrivi a qualcosa di nuovo o di valore. Mi sembra piuttosto un incontro politico in risposta a ciò che è stato fatto a Parigi. Sarà comunque un passo in avanti".

Si cercherà di trovare un'intesa sui alcuni punti della road map dell'Onu, che vuole prima di tutto ridistribuire le ricchezze nazionali, soprattutto quelle petrolifere. La svolta vera, però, potrebbe arrivare con un'intesa sul percorso istituzionale. A partire dalla convocazione di una conferenza nazionale aperta a tutti che porti finalmente a elezioni.

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Gli attori internazionali sullo scacchiere libico

Incontro "costruttivo" Piantedosi-Darmanin. Bacchettate dal commissario Onu per i rifugiati

Gaza: mai così tanti morti tra i minori, Israele vieta accesso delle forbici chirurgiche per bambini