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Pakistan, assolta in appello la donna cristiana condannata a morte per blasfemia

Pakistan, assolta in appello la donna cristiana condannata a morte per blasfemia
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Di Stefania De Michele
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Asia Bibi, denunciata nel 2009 per una presunta frase blasfema, è tornata in libertà.

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Una via crucis, per lei cristiana, durata nove anni.

Oggi Asia Bibi, pakistana e madre di 5 figli, è di nuovo una donna libera. La Corte Suprema l'ha assolta in appello dopo la condanna a morte per blasfemia nel 2010.

Asia Bibi era stata denunciata da una donna con l'accusa di aver offeso il profeta Maometto durante una discussione tra lavoratrici stagionali nel Punjab.

Secondo le testimonianze dell'accusa, Asia avrebbe bevuto acqua da un pozzo a lei proibito perché "infedele cristiana" e quindi "impura". Un episodio a cui sarebbe seguita la presunta frase blasfema.

Nel 2015 la Corte Suprema aveva deciso di fermare l'esecuzione per studiare meglio il fascicolo della condannata. Tre anni più tardi è arrivata l'assoluzione per "testimonianze contraddittorie".

Nel Paese si temono ora le reazioni degli islamisti.

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