Back to school: l'importanza dei ritmi scolastici per imparare

In Europa la scuola non è uguale per tutti, tempi e ritmi variano a volte anche all'interno di uno stesso Paese. Tra tempo pieno, vacanze estive e invernali, l'andamento scolastico varia notevolmente da nord a sud dell'Europa, anche se idealmente, stando agli auspici dell'Unione europea, il numero di giorni trascorsi a scuola dovrebbe essere per tutti lo stesso.
Con 200 giorni di scuola all'anno, l**'Italia** è la prima della classe assieme alla Danimarca.
In Francia, il governo ha permesso ai Comuni di tornare alla settimana di quattro giorni, un'eccezione in Europa. Ma è la Finlandia il Paese dove gli alunni passano meno ore sui banchi di scuola.
Uno studio dell'Ocse, Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, mette in relazione il rapporto tra ore di scuola e i giorni passati tra i banchi.
"Nei Paesi Bassi, ad esempio, si hanno le stesse ore di lezione che in Francia, ma distribuite su 40 settimane di scuola, invece delle 36 in Francia - spiega Eric Charbonnier, esperto di politiche educative dell'Ocse - La scelta è quella di avere meno vacanze intermedie e di distribuire l'insegnamento su più giorni, in modo da consentire ai bambini di imparare più gradualmente".
Altre politiche educative si focalizzano sulla qualità e sulla personalizzazione dell'insegnamento:
"In Europa va citato l'esempio del Portogallo, che investe molto nelle aree svantaggiate, cambiando i programmi, creando partenariati tra Comuni e scuole - aggiunge ancora Eric Charbonnier - la Finlandia, invece, è un modello per la formazione degli insegnanti, è uno dei pochi paesi ricchi al mondo dove per un lavoro da insegnante si hanno decine di candidati, quindi il lavoro è attraente".
Nel resto d'Europa, i cinque giorni di scuola alle elementari sono un must, anche perché per i più piccoli la mattina è il momento in cui l'attenzione è più viva.