Il nostro reportage tra i cittadini ancora schiacciati tra debito e disoccupazione ai massimi storici
Potrebbe essere ricordato come uno spartiacque dai cittadini greci questo 20 agosto 2018. Ma se il Paese è ufficialmente fuori dal programma di salvataggio, non si può dire altrettanto riguardo ad austerità, debito e disoccupazione ai massimi storici.
Per questo, **gli ateniesi sentiti da Euronews non sembrano ancora propensi a festeggiare. **
"Usciamo dai salvataggi - ci ha detto Niko, un uomo sulla 60ina - ma i salari aumenteranno? Le imposte diminuiranno? Avremo un futuro migliore? Non sappiamo niente, questa è la verità. Dovremo aspettare e vedere"
Serviranno decenni prima che la Grecia ripaghi i suoi prestiti. E nel frattempo, il governo dovrà mantenere uno stretto controllo sulla spesa pubblica e trovare il modo di riportare le persone nel mondo del lavoro, possibilmente con stipendi dignitosi, in modo che possano ripagare i loro prestiti bancari e far ripartire i consumi. I prestiti in sofferenza nel sistema bancario del Paese rappresentano il 48 per cento del totale - più di 10 volte la media europea.
"L'uscita non significa nulla - spiega Vicki, ateniese di 45 anni - perché gli stipendi non cresceranno, i servizi sanitari sono terribili, è tutto terribile. E' tutto terribile qui, non abbiamo nulla da festerggiare".
"Sono un pensionato - le fa eco Mihalis, 73 anni - e il 30 di ogni mese ormai attendo di vedere se la mia pensione è stata nuovamente tagliata. Per cui, anche io, cosa volete che abbia da festeggiare?".