Ustica, ora i magistrati chiedono di sentire il marinaio americano

Ustica, ora i magistrati chiedono di sentire il marinaio americano
Di Simona Zecchi
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Dopo 38 anni dalla strage di Ustica, si alzano alcuni veli su parti di verità che troppo spesso, per quanto riguarda i fatti tragici ancora irrisolti d'Italia, restano abbassati.

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Dopo 38 anni dalla strage di Ustica, si alzano alcuni veli su parti di verità che troppo spesso, per quanto riguarda i fatti tragici ancora irrisolti d'Italia, restano abbassati. E' il 27 giugno 1980 quando un aereo civile, il DC9 Itavia, precipita a largo dell'isola di Ustica. Tra le 20:59 e le 21:04, i radar e le torri di controllo perdono il contatto con il volo, l'aereo precipita causando la morte di tutte le 81 persone a bordo.

L’isola di Ustica si trova nel mar Tirreno, distante 67 chilometri a nordovest dalla città di Palermo della cui provincia Ustica è parte.

Da allora diversi i processi in sede penale e civile che si sono alternati, spesso contraddicendosi, così come diverse sono state nel tempo le inchieste aperte e chiuse. Nessuna di queste però ha riguardato gli autori della strage in sé. L'ultima inchiesta, aperta dalla procura di Roma, è quella che vede - tra le altre cose - indirizzare la richiesta dei magistrati alle autorità americane per poter procedere all'audizione dell'ex marinaio Brian Sandlin, che la sera del 27 giugno era imbarcato sulla portaerei Saratoga, la quale ufficialmente si trovava nella rada del porto di Napoli.

Sandlin avrebbe visto due caccia della squadriglia "Fighting 103" rientrare sulla portaerei dopo una missione di combattimento contro due Mig libici, senza più gli armamenti a bordo. L'ex marinaio era stato intervistato dal giornalista Andrea Purgatori sull'emittente La 7 lo scorso anno, da qui l'interessamento della magistratura. La teoria che il DC-9 fosse stato colpito da un missile si fonda principalmente sul fatto che nell’area tirrenica, in quegli anni, si era concentrata un’intensa attività dell’aeronautica militare da parte di diverse nazioni (tra le quali l’Italia, Malta, la Libia, la Francia e gli Stati Uniti) fatto che ha avuto notevoli conferme, e che contraddice la sentenza del 2007 che ha escluso ogni ipotesi di depisatggio.

Lo scorso 8 aprile la prima sezione civile della corte d’appello di Palermo ha stabilito che il velivolo è stato abbattuto da un missile.

Un altro filone separato d'indagine tuttora in corso a Grosseto riguarda inoltre la morte sospetta del maresciallo Mario Alberto Dettori la cui salma è stata riesumata lo scorso marzo 2017: quella notte Dettori era in servizio alla base radar di Poggio Ballone e potrebbe essere stato testimone "sgradito". L'uomo era stato trovato nel 1987, senza vita, da due amici in una piazzola vicina all’argine dell'Ombrone a Istia, sulla strada delle Sante Mariae. La figlia di Dettori, Barbara si batte da tempo per ristabilire la parte di verità che riguarda la morte del padre.

Il sito storico-giornalistico stragi80 realizzato dai giornalisti Fabrizio Colarieti e Daniele Biacchessi resta l'archivio digitale più ricco e completo di documenti e storie edite e inedite che riguardano la tragedia.

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