Alfie, interrogazione urgente al Parlamento Europeo

Si è rivolto prima ai medici, poi alla giustizia britannica e infine al Papa, Tom Evans, il padre di Alfie, il bimbo di 23 mesi affetto da una grave patologia neurodegenerativa. Perché staccare la spina no, non era questione da prendere neppure in considerazione. Il suo appello aveva varcato la Manica, tanto da convincere l'Italia a concedere al piccolo Alfie la cittadinanza a tempo di record perché potesse venire curato a Roma.
Il no della Corte d'Appello britannica al trasferimento del piccolo, il distacco dalle macchine di ventilazione, la tempra forte di Alfie - che respira e non vuole morire - ha rilanciato il caso al Parlamento Europeo, dove le eurodeputate del Partito Democratico e del gruppo Socialisti e Democratici Europei, Silvia Costa e Patrizia Toia, hanno presentato un'interrogazione urgente alla Commissione Europea. Un'istanza che si basa sul diritto di libera circolazione dei cittadini europei e sul diritto rinforzato alla tutela della vita.
Il problema sono i tempi. Tom Evans l'ha detto: "Mio figlio è in ostaggio, lasciate che Alfie torni a casa".