Usa-Siria, la frenata di Mattis: "E se la situazione finisse fuori controllo?"

Usa-Siria, la frenata di Mattis: "E se la situazione finisse fuori controllo?"
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Di Cristiano Tassinari
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Il generale James Mattis, ora Segretario alla Difesa degli Stati Uniti, si presenta davanti alla Camera dei Rappresentanti del Congresso e, con cautela, afferma: "Noi non vogliamo intervenire a tutti i costi". Altre opzioni sul tavolo, anche diplomatiche. Summit telefonico Trump-May-Macron.

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Il Segretario alla Difesa degli Stati Uniti, il generale James Mattis è intervenuto alla Camera dei Rappresentanti - una delle due ali del Congresso americano - davanti alla Commissione per i servizi militari.

Da Washington - e dalle parole di Mattis - arriva una frenata decisa degli Stati Uniti sull'eventualità di un attacco militare alla Siria, perchè - secondo Mattis - potrebbe "degenerare in modo incontrollato" e coinvolgere indirettamente altri paesi, come la Russia.

Il Segretario alla Difesa Mattis ha espresso le sue preoccupazioni al Congresso.
"C'è una preoccupazione evidente...quella gente innocente...non vogliamo causare nessuna morte di civili e facciamo tutto ciò che umanamente è possibile per evitarlo. Stiamo cercando di fermare l'omicidio di innocenti persone, ma a livello strategico, come possiamo evitare che questa situazione degeneri fuori controllo?"

Reuters/Joshua Roberts
Il Segretario alla Difesa James Mattis con il generale Joseph Dunford.Reuters/Joshua Roberts

Altre opzioni. Anche diplomatiche?

La portavoce della Casa Bianca, Sarah Sanders, ha cercato di spiegare i toni prudenti dell'incontro avuto dal presidente Trump con gli esperti della sicurezza nazionale.
"Riteniamo di avere un buon numero di opzioni e tutte queste opzioni sono ancora sul tavolo. Le decisioni finali non sono ancora state prese".

Reuters/Carlos Barria
Sarah Sanders, portavoce della Casa Bianca, durante l'incontro con la stampa.Reuters/Carlos Barria

Ma quelle opzioni, non solo militari (Trump ha detto chiaro e tondo "non esiste solo l'opzione militare"), vengono ancora discusse con gli alleati Francia e Gran Bretagna.
Giovedì sera, Trump ha parlato al telefono con Theresa May e Emmanuel Macron.

Il presidente francese, in una intervista televisiva, ha detto: "Abbiamo le prove dell'uso di armi chimiche".

Dopo che il primo ministro britannico ha ottenuto il sostegno del suo governo per intervenire per "scoraggiare l'uso di armi chimiche", i tre hanno deciso di coordinare una risposta comune. 

Intanto, l'ambasciatore americano a Damasco, Robert Ford, in visita ad Hama, in Siria città siriana, è stato accolto da centinaia di siriani con il lancio di rose.

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