L'ambasciatrice americana: "report indicano che assad abbia usato armi chimiche fino a 200 volte nel corso della guerra". La Russia "menzogne"
Mentre la tensione sembra allentarsi attorno all'ipotesi di un intervento militare in Siria, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite si è riunito per fare il punto della situazione. Secondo il segretario generale Onu, Antonio Gutierres, il teatro mediorientale è ormai "così caotico da essere diventato una minaccia per la pace e la sicurezza internazionali. La regione - ha detto Gutierres - è di fronte a un autentico nodo gordiano".
"Le crescenti tensioni - ha proseguito il Segretario - e l'incapacità di giungere a un compromesso nella creazione di un meccanismo per l'individuazione di responsabilità minacciano di portarci a una vera escalation militare. Ho ribadito le mie profonde preoccupazioni circa i rischi legati all'empasse corrente e ho rimarcato il bisogno di evitare che la situazione vada fuori controllo".
A ribadire la cautela sull'eventualità di un attacco in Siria è stata la stessa ambasciatrice statunistense Nikki Haley: "Il nostro presidente - ha dichiarato - non ha ancora preso una decisione sulle possibii azioni in Siria, ma se gli Stati Uniti e i loro alleati dovessero decidere di muoversi, lo faranno in difesa dei principi sui quali tutti noi conveniamo. Sarà in difesa del fondamento giuridico internazionale da cui tutte le nazioni traggono beneficio. Gli Stati Uniti credono che Assad abbia usato armi chimiche almeno 50 volte nel corso della guerra siriana. Secondo altre stime sarebbe arrivato a usarle addirittura 200 volte"
"Continuiamo a osservare pericolosi preparativi militari per un atto di forza illegale contro uno stato sovrano - ha ribattutto l'ambasciatore russo Vasily Nebenzya - in quella che finirebbe per costituire una violazione delle leggi internazionali. Non solo l'uso della forza, ma anche la sua minaccia viene sventolata sul naso delle Nazioni Unite e questo è esattamente ciò che abbiamo visto nella recente retorica e nelle azioni di Washington e di alcuni dei suoi alleati".
L'attacco chimico di Douma - che il governo russo continua a definire una montatura ad opera di governi ostili - è avvenuto lo scorso 7 aprile. Secondo le fonti mediche presenti in città, sarebbero 100 i morti e mille i feriti provocati dall'episodio.