Gaza: nuovi scontri e nuovi morti

Gaza: nuovi scontri e nuovi morti
Di Debora Gandini
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La Striscia è una polveriera. 20 palestinesi uccisi in una settimana.

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Una grande colonna di fumo nero sulla Striscia di Gaza diventata ormai una polveriera. Non accennano a diminuire, nemmeno nel venerdì di preghiera, gli scontri. Almeno sette plaestinesi sono morti dopo essere stati colpiti dal dai soldati israeliani. I feriti sarebbero più di 250.

L'esercito israeliano ha intanto ha dichiarato "zona militare chiusa" l'area, precisando che "qualsiasi attività nella zona suddetta necessita del nulla osta dell'esercito". Una spirale di violenza che non ha precedenti dal 2014 e che è scoppiata con gli scontri del 30 marzo, quando alcuni cecchini dello stato ebraico hanno aperto il fuoco sulla folla uccidendo 15 palestinesi. Una scia di sangue che ha visto oltre 20 morti in una settimana. Gli scontri hanno avuto inizio durante la 'Grande marcia del ritorno', una ricorrenza annuale, organizzata da Hamas e che avrà il suo culmine il 15 maggio, in coincidenza con la 'Giornata della Naqba'. in cui i palestinesi celebrano il diritto al ritorno dei rifugiati dalle terre occupate da Israele dopo il 1976.

Gerusalemme starebbero chiedendo ai giornalisti, di evacuare l'area, facendo pensare alla possibilità di un peggioramento delle misure repressive. L'ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani ha chiesto a Israele di assicurarsi che le sue forze di sicurezza non facciano uso di forza eccessiva contro le migliaia di manifestanti palestinesi giunti alla barriera.

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