Almeno 16 vittime e oltre 1400 feriti tra i manifestanti palestinesi, durante gli scontri con l'esercito israeliano. L'Onu, intanto, chiede "moderazione" a entrambe le parti
Sono almeno 16 i palestinesi morti questo venerdì negli scontri con l'esercito israeliano, durante il primo giorno della cosiddetta "Marcia del Ritorno", voluta da Hamas, nella Striscia di Gaza. Ci sarebbero oltre 1400 feriti. E' quanto affermato da Riyad Mansour, rappresentante palestinese alle Nazioni Unite, secondo cui tra le vittime ci sarebbero anche dei ragazzi di età inferiore ai 16 anni.
La "Marcia del Ritorno" dovrebbe durare sei settimane, per ricordare il Giorno della terra. Il 30 marzo del 1976, sei arabi israeliani vennero uccisi dalla forze di sicurezza, durante cortei contro le confische di terre in Galilea.
Il presidente dell'Autorità palestinese, Mahmoud Abbas, ha dichiarato per questo sabato un giorno di lutto nazionale, puntando il dito contro lo Stato Ebraico, responsabile secondo lui delle violenze scoppiate. Dal canto suo, Israele ha parlato di circa 17mila manifestanti, che hanno lanciato bombe incendiarie e sassi.
Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu intanto si è limitato a chiedere a entrambe le parti "moderazione".