Tutti contro i dazi di Trump

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Diritti d'autore  REUTERS/Kevin Lamarque
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Di Salvatore Falco
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I dazi del 25% sull'acciaio e del 10% sull'alluminio annunciati da Donald Trump fanno insorgere il partito Repubblicano. L'annuncio rischia di innescare una vera e propria guerra commerciale a livello mondiale e spaventa i mercati.

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Una misura non degna di un Presidente conservatore. I dazi del 25% sull'acciaio e del 10% sull'alluminio annunciati da Donald Trump fanno insorgere il partito Repubblicano. L'annuncio rischia di innescare una vera e propria guerra commerciale a livello mondiale e spaventa i mercati.

Canada e Unione europea parlano di decisione inaccettabile.

"Sono ancora convinto che ciò che è andato avanti per decenni sia vergognoso - ha detto Trump - E quando arriverà il momento in cui il nostro paese non disporrà più di alluminio e acciaio, nonostante i ripetuti appelli, non sarà rimasto molto del nostro Paese. Perché senza acciaio e alluminio il tuo Paese non è lo stesso".

L'architetto della riforma fiscale, l'ex di Goldman Sachs Gary Cohn, si è detto subito contrario. Mentre il capo del Pentagono James Mattis sostiene che rischiano non solo di inasprire i rapporti con Pechino o Mosca, ma di compromettere anche i legami con Paesi alleati.

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