Italia discute su equiparazione lingua dei segni a minoranza linguistica

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Di Salvatore Falco
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Ultimo Paese in Ue a riconoscere i diritti essenziali delle persone sorde

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Si avvia in Italia l’Iter per il riconoscimento della Lingua dei segni. Nell’ultimo Paese in Europa che non ha ancora una legge che riconosca pienamente i diritti essenziali delle persone sorde, in Senato inizia la discussione per equiparare la Lis ad una minoranza linguistica.

I sordi in Italia sono circa 960.000 e il disegno di legge prevede che sia consentito l’uso della Lis nei tribunali e nei rapporti dei cittadini con le pubbliche amministrazioni.

L’approvazione della normativa, oltre a introdurre l’obbligo dell’inclusione scolastica, consentirà l’accesso ai sordomuti alla formazione universitaria, post-universitaria e lavorativa.

Un progresso che toccherebbe anche il mondo dei trasporti e l’accesso alla cultura.

La Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità riconosce il ruolo della Lingua dei Segni come forma di comunicazione e mezzo di inclusione, L’Unione europea dei sordi ha più volte sollecitato tutti gli Stati membri ad accettare la lingua dei segni.

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