Attentati terroristici, crisi del Golfo ed epidemia di colera in Yemen, tra le cause che hanno portato le autorità a rinforzare la sicurezza per l'hajj
Due milioni di fedeli provenienti da tutto il mondo stanno arrivando alla Mecca, in Arabia Saudita, per l’hajj, il tradizionale pellegrinaggio annuale che ogni musulmano, possibilitato fisicamente ed economicamente, dovrebbe compiere almeno una volta nella vita.
Muslim pilgrims circumambulate around the Kaaba ahead of #Hajj2017 pilgrimage in the Muslim holy city of #Mecca, #SaudiArabia. (AP) pic.twitter.com/LmvRoNAVZm
— Al Arabiya English (@AlArabiya_Eng) 29 agosto 2017
All’aeroporto di Jeddah, così come in tutta la regione, la sicurezza è stata rinforzata, a causa della persistente minaccia terroristica e della crisi diplomatica tra i Paesi del Golfo e il Qatar, accusato di sostenere i gruppi estremisti. Altra preoccupazione quest’anno è l’epidemia di colera che sta flaggelando lo Yemen.
“Siamo pronti, abbiamo oltre 2400 operatori in più, che si aggiungono ai numerosi volontari. E abbiamo creato 100 centri d’assistenza medica temporanei nell’area dove si troveranno i fedeli’‘, sottolinea Mohammed Bin Abdullah Al Qasem, responsabile della Croce Rossa saudita.
Nei pressi della Grande Moschea dove affluiscono i pellegrini, il dispositivo di sicurezza è stato innalzato. “Penso che siano ben organizzati. A volte è molto affollato qui, ma credo che le autorità stiano gestendo molto bene la situazione’‘, spiega un pellegrino proveniente dal Bangladesh.
L’hajj negli ultimi anni è stato macchiato da numerosi incidenti. Nel 2015 una calca mortale nella zona di Mina , dove si trovava la tendopoli che alloggiava i fedeli, uccise oltre 2.200 persone.
Hajj 2015: Over 700 martyrs after stampede at Mina http://t.co/MbLBR2RFJlpic.twitter.com/CrqVfZjtrK
— masjid portal (@MasjidPortal) 24 settembre 2015