Incrociano le braccia diverse categorie: impiegati di banca, professori, lavoratori del settore pubblico, medici e il personale degli aereoporti.
E’ la prima volta in 20 anni per il Brasile: uno sciopero generale per protestare contro la nuova riforma del lavoro e del sistema pensionistico. Una mobilitazione contro il presidente Temer indetta dai sindacati confederali, che è stata definta dal ministro della Giustizia un “caos generalizzato”. Per 24 ore si fermano impiegati di banca, professori, lavoratori del trasporto pubblico, medici, uffici pubblici e amministrativi e persino il personale degli aereoporti.
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RIO | Desde a madrugada desta sexta (28), o RJ está parado. Os sistemas de barcas e de transporte VLT foram fechados.#BrasilEmGrevepic.twitter.com/THzrOP2EEw
— Brasil de Fato (@Brasil_de_Fato) 28 aprile 2017
Clima di tensione e scontri in tutto il paese e nelle città principali: San Paolo, Rio de Janiero, Fortaleza e Belo Horizonte. La riforma approvata con diversi emendamenti, oltre all’innalzamento dell’età minima per andare in pensione, cambia alcuni principi dello statuto di lavoratori: difficoltà nel ricorrere al tribunale del lavoro ed esclusione delle rappresentanze sindacali nelle procedure di licenziamento.