In questione: la campagna elettorale per il referendum sulla riforma costituzionale fra i turchi emigrati
La politica interna turca stinge su quella tedesca. La campagna per il referendum sulla riforma costituzionale chiesta
dal presidente Erdogan si fa accesa anche in Germania, dove esiste una forte comunità turca e gli elettori aventi diritto sarebbero poco meno di un milione e mezzo.
Vista la polemica con Ankara, l’esecutivo federale lancia un avvertimento: pur non vietando nulla a priori, le autorità locali decideranno se autorizzare o meno raduni e comizi a seconda dell’opportunità.
In Parlamento, la cancelliera Angela Merkel ha dichiarato:
Voglio dire ai cittadini di origini turche, che abbiano la nazionalità tedesca, oppure che vivano qui con noi da anni, che fanno parte del nostro paese. Cercheremo in ogni modo di evitare che i conflitti interni turchi destabilizzino le relazioni fra le comunità e all’interno di ogni comunità.
Ma mentre la cancelliera cerca di pacificare gli animi, la Germania subisce già conseguenze, come dimostra il caso del giornalista del quotidiano Die Welt, Deniz Yücel , che è stato arrestato in Turchia in febbraio.
Il ministro degli esteri turco Mevlüt Cavusoglu ha parlato alla folla ad Amburgo il 7 marzo. In diversi paesi europei, invece, è stato deciso di vietare comizi di personalità turche, e in particolare di Cavusoglu, in Austria o a Rotterdam, nei Paesi Bassi, o nel cantone di Zurigo, ad esempio.